Scuola, i sindacati: scioperate
un’ora nei primi due giorni di scrutinio

Non si tratta del blocco totale degli scrutini alla «vecchia maniera», quel tipo di mobilitazione che danneggiava gli studenti e che la Flc-Cgil non ha mai appoggiato né messo in atto.

Quello proclamato unitariamente a livello nazionale da Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals-Confsal e Fgu-Gilda per questi giorni di fine anno è, invece, uno sciopero per dare l’ennesimo segnale di protesta, pur con una modalità regolamentata dalla legge che non impedisce la conclusione regolare delle attività scolastiche, ma semplicemente posticipa la tenuta degli scrutini (da concludere, infatti, entro 5 giorni dall’avvio dello sciopero).

«Questi sono gli ultimi giorni a nostra disposizione per richiamare l’attenzione sulle nostre proposte di modifica della legge di riforma che attualmente è all’esame del Senato - ha spiegato Elena Bernardini, segretario generale della Flc-Cgil provinciale. «Scioperare un’ora nei primi due giorni di scrutinio (che cambiano da scuola a scuola) è un’iniziativa simbolica che vuole cogliere l’ultima occasione per fare sentire la nostra voce di dissenso rispetto ad una riforma che ancora ha molti elementi problematici. Ecco perché invitiamo tutti i lavoratori, docenti e personale non docente (amministrativo, tecnico e ausiliario) ad aderire».

Sciopero di un’ora nei primi due giorni di scrutinio (solo per le classi non terminali del ciclo di studi!): consigli per l’adesione (domande frequenti e risposte)

1) Può il docente scioperare nella prima ora di ciascun scrutinio nell’ambito della stessa giornata?

Sì, perché lo sciopero indetto è di un’ora per ciascuno degli scrutini in calendario nelle due giornate consecutive di sciopero. Dunque non c’è un problema di ultrattività che comporterebbe la trattenuta dell’intera giornata di lavoro. Solo che non serve che si scioperi la prima ora di “tutti gli scrutini” (con relativa ritenuta in base alle ore di sciopero) perché basta che ci si metta d’accordo e che lo faccia un docente soltanto per ciascun scrutinio.

2) Se la prima ora programmata per le operazioni di scrutinio dovesse riguardare le classi terminali (terza media e quinta superiore), il docente può scioperare nella prima ora dello scrutinio relativo alle altre classi?

Sì! Può scioperare alla prima ora programmata per ciascun scrutinio delle classi che non rientrano nei servizi minimi. Lo sciopero, infatti, è stato indetto solo per le classi non terminali del ciclo di studi.

3) Se lo scrutinio è stato programmato per due ore e c’è chi aderisce allo sciopero, può il dirigente aspettare l’inizio della seconda ora per dar ugualmente corso allo scrutinio?

No. l’adesione allo sciopero di un’ora da parte del docente comporta la presa d’atto da parte del dirigente circa l’impossibilità a procedere, per mancanza del collegio perfetto, allo svolgimento del consiglio di classe e al suo rinvio a una data successiva. A questo fine non rileva il fatto che il consiglio sia stato programmato per più di un’ora. Va comunque rinviato.

4) Nel calendario degli scrutini della mia scuola è previsto che, nella prima giornata, si svolgano solo quelli della classi conclusive che faranno gli esami. In questo caso, visto che non si può scioperare negli scrutini delle classi terminali, è possibile effettuare lo sciopero nei due giorni successivi?

Sì, è possibile, visto che lo sciopero degli scrutini è stato indetto «per le prime due giornate consecutive di scrutini secondo il calendario di ciascuna scuola», con esclusione degli scrutini delle classi terminali che hanno gli esami finali. Pertanto, nel caso in cui nella prima (o anche prima e seconda giornata) non sia possibile effettuare affatto lo sciopero in quanto sono previsti gli scrutini «esclusivamente» delle classi terminali che vanno agli esami, le due giornate di sciopero decorrono dalla prima giornata utile successiva.

5) In caso di riconvocazione a seguito dello sciopero, può il Dirigente Scolastico convocare gli scrutini in tarda serata o di domenica?

Di norma no, perché la domenica è da considerare come giornata di riposo settimanale, quindi un diritto. Pertanto una convocazione domenicale, o anche serale, può andar bene solo se questa diventa l’extrema ratio per consentire il regolare svolgimento degli esami, ivi compreso l’insediamento delle commissioni. Diversamente tali convocazioni «anomale» avrebbero il sapore della ritorsione nei confronti degli scioperanti. Il personale Ata impegnato di domenica ha diritto al recupero del giorno libero e all’indennità aggiuntiva per lavoro festivo, come previsto da Contratto collettivo nazionale.

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