Sempre più donne straniere si rivolgono al Cav

Garantire il diritto alla vita ad ogni bambino concepito e lavorare per una società nuova nella quale la vita dell’uomo sia rispettata, salvaguardata e protetta dal concepimento alla morte naturale. Questi sono gli obiettivi fondanti il lavoro dei volontari del Centro di Aiuto alla Vita. Il bilancio dell’attività svolta dal Cav durante il 2003 è stato fatto dalla presidente, Anna Rava Daini, nel corso della consueta assemblea ordinaria che si è tenuta presso la Casa del Giovane di via Gavazzeni.

Durante l’anno passato le operatrici del Centro hanno seguito 312 donne in difficoltà, di cui circa la metà gestanti. Di quest’ultime ben 22 hanno deciso di portare avanti la gravidanza, pur essendo all’inizio intenzionate all’interruzione volontaria. Delle 312 donne seguite, 60 sono italiane e 252 straniere, provenienti da 36 nazioni diverse, principalmente nord Africa e paesi balcanici. In forte aumento le donne provenienti dalla Bolivia, 58, quasi il doppio dell’anno precedente. Il Cav, inoltre, per ogni donna che necessita di un aiuto economico mette in atto progetti personalizzati sostenuti tramite il «Progetto Gemma», che prevede l’adozione a distanza di una mamma, gravida entro il terzo mese, in possesso del certificato di interruzione volontaria della gravidanza, per un periodo di 18 mesi. Alle donne e ai neonati viene fornito del vestiario e dell’oggettistica infantile, materiale sovente donato da commercianti che cessano l’attività.

(17/04/2004)

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