Seriate, asilo nido a rischio
In forse 17 posti di lavoro

«Se il decreto sulle liberalizzazioni venisse approvato così com'è, il Comune di Seriate non potrebbe più tenere il suo asilo nido, e sarebbe costretto a dismetterlo entro la fine di giugno». A lanciare l'allarme è Marco Paolo Sisana.

«Se il decreto sulle liberalizzazioni venisse approvato così com'è, il Comune di Seriate non potrebbe più tenere il suo asilo nido, e sarebbe costretto a dismetterlo entro la fine di giugno».

A lanciare l'allarme è Marco Paolo Sisana assessore al Bilancio e alle Società partecipate del Comune di Seriate. Che, da leghista, ha anche una sua lettura politica della situazione: «Questo – dice – è quello che vogliono i vari Bersani, Berlusconi e Casini, che approvano ogni idea del governo Monti. Il nostro asilo nido è bello, ampio, confortevole e offre un servizio di qualità. Ma rischia di scomparire perché nella città di Seriate ci sono altri asili nido e dunque, secondo i nostri legislatori, il Comune non se ne può permettere uno proprio».

L'asilo nido Carla Levati è gestito dalla società Sanitas Srl, a capitale interamente controllato dal Comune. Attualmente ci sono una cinquantina di bimbi e 17 dipendenti. Ma il grido di allarme non arriva solo dal fronte del Carroccio: «Sono a rischio i posti di lavoro» sottolinea Marco Brumana, della Funzione pubblica Cgil di Bergamo, che rileva come «l'asilo nido Carla Levati si è sempre distinto per la qualità del servizio, per la qualità e la competenza della prestazione educativa offerta ai piccoli».

E tuttavia, se il decreto sarà convertito in legge così com'è, il nido chiuderà i battenti. A quel punto potrebbe essere chiesto in gestione e in affitto da qualche operatore del settore, ed è ciò che spera Gianpaolo Volpi, presidente della società Sanitas.

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