Seriate, sacerdote rapinato in casa
«Non guardarci, altrimenti spariamo»

Hanno suonato il citofono, hanno aspettato che uscisse e a suon di minacce lo hanno costretto a rientrare in casa: è don Stefano Manfredi - sacerdote della Zona pastorale Risveglio di Seriate - la vittima della rapina.

Hanno suonato il citofono, hanno aspettato che uscisse e a suon di minacce lo hanno costretto a rientrare in casa: è don Stefano Manfredi - sacerdote della Zona pastorale Risveglio di Seriate - la vittima della rapina messa a segno intorno alle 19 di giovedì 13 febbraio. Il curato era in casa da solo, in via Fiume Po, vicino alla chiesa di Paderno di Seriate. È stato minacciato dai due malviventi, che puntavano solamente ai soldi. Sembra che non ci sia stata aggressione fisica.

Ma il colpo è andato comunque a segno: la coppia di rapinatori in azione ha arraffato il bottino, il cui valore non è stato comunicato. Quanto accaduto fa discutere, anche perché non si tratta del primo episodio di violenza di cui don Stefano è rimasto recentemente vittima. La rapina, infatti, si aggiunge all’aggressione di domenica sera, e alla rapina del 9 aprile dell’anno scorso.

Due malviventi avrebbero suonato il citofono dell’abitazione del curato. Forse erano armati. «Non guardarci in faccia, sennò spariamo», sarebbero state le minacce intimate dai due banditi al curato. La concitazione è stata fortissima. I due rapinatori si sono fatti consegnare il denaro - il valore del bottino non è stato reso noto - e poi si sono dileguati.

Il curato ha subito lanciato l’allarme e ha messo al corrente dei fatti il parroco monsignor Gino Rossoni. Sul posto sono intervenute tre pattuglie di carabinieri per le indagini del caso. Ai militari il curato ha formalizzato la denuncia. Don Manfredi era evidentemente scosso dopo la rapina e, ieri sera, ha preferito non parlare di quanto successo.

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