Serina, bonus bebé agli immigrati
«Il Comune paghi anche gli arretrati»

Regolamento comunale sul bonus bebè modificato a fine agosto, quindi l’udienza preliminare davanti al giudice e l’accordo con i ricorrenti, ovvero l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e la cooperativa impresa sociale Ruah.

Regolamento comunale sul bonus bebè modificato a fine agosto, quindi l’udienza preliminare davanti al giudice e l’accordo con i ricorrenti, ovvero l’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e la cooperativa impresa sociale Ruah.

E il Comune leghista di Serina che, con una delibera ufficiale di Giunta, si impegna, nei prossimi mesi, a pagare il bonus arretrato anche a due famiglie di immigrati.

Si conclude così il caso del regolamento sul bonus bebè di Serina, sollevato la scorsa estate dalle due associazioni a difesa degli immigrati. Caso che, secondo l’Asgi, era ormai rimasto «l’ultimo in Italia, almeno così clamoroso».

La norma iniziale, infatti, approvata nel 2003 dal Consiglio comunale guidato dall’allora sindaco Michele Villarboito, prevedeva che per accedere al contributo annuale (in genere intorno ai 500 euro), fosse necessaria la cittadinanza italiana di almeno uno dei due genitori.

Da qui il ricorso di Asgi e cooperativa Ruah che ritenevano discriminatorio il regolamento: dopo aver bussato direttamente in Comune affinché modificasse la norma, si erano poi rivolti al tribunale. A quel punto il Comune aveva manifestato la volontà di modificare il regolamento.

«Lo cambieremo – disse il sindaco Giovanni Fattori – se effettivamente dovesse essere considerato discriminatorio, perché questa non era la nostra intenzione». E così è stato. A fine agosto il Consiglio ha modificato il regolamento, togliendo il vincolo della cittadinanza italia

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