«Sfratto il rock da Sant’Agostino»

Decisione dell’assessore all’Ambiente: stop agli eventi troppo rumorosi, meglio jazz e danza. In vista il trasferimento al Lazzaretto o al Campo Utili, scartati Palatenda e Fiera Nuova

Mai più concerti «super-rumorosi» a Sant’Agostino. Parola di assessore all’Ambiente Fausto Amorino. Dopo che il comitato «antirumori» costituitosi nella zona aveva inviato un esposto alla Procura e una petizione in Comune con oltre 50 firme contro il frastuono nel mese dei concerti, anche la Lega è passata all’attacco sull’argomento. E ora ecco la decisione dell’assessore.

In un’interpellanza, il gruppo consiliare del Carroccio ha fatto presente come «il parco di Sant’Agostino rientri in un complesso monumentale di grande pregio, un luogo dove dovrebbe regnare il silenzio e che invece è diventato "fracassone"» a causa del nutrito programma di eventi rock e dove «le auto parcheggiate hanno anche rovinato le aiuole lungo il viale, creando ingorghi che paralizzano la circolazione tutte le sere degli spettacoli. Inoltre il prato è ridotto a terriccio e ci vorrano tempo e risorse per ripristinarlo».

A questo punto non si è fatta attendere la risposta dell’assessore che, messo al corrente di queste istanze, sembra già aver preso una decisione in qualche modo innovativa rispetto al passato, che non mancherà di suscitare distinguo, reazioni e forse anche qualche polemica: «D’ora in avanti – dichiara Amorino – mi batterò strenuamente perché gli eventi che prevedono una partecipazione più numerosa e rumorosa, come i concerti rock ed heavy metal, non si tengano più a Sant’Agostino. Mi sembra una forma di rispetto per un sito storicamente così importante che si addice meglio magari a spettacoli di jazz, blues o danza».

Fin qui la novità, che dovrà essere ratificata anche dal collega per le Politiche giovanili Fabio Rustico, da cui dipende una delle kermesse più importanti, il «Summer Sound Festival». Una notizia che, se confermata dai fatti, porterà sicuramente un po’ di sollievo ai residenti e soddisferà almeno in parte l’interpellanza leghista che però, a firma del consigliere anziano Guglielmo Redondi, chiede anche se è previsto «da parte degli organizzatori il rinfoltimento del prato». «Di regola – spiega l’assessore – alla fine del cartellone dovrebbe essere previsto anche un reintegro del manto erboso: appena il mio dirigente tornerà dalle ferie faremo il punto anche su questo aspetto». C’è poi un’ultima obiezione che salda perfettamente le istanze del Carroccio con quelle del comitato «antirumore»: entrambi si chiedono, sull’esempio di Brescia che per questo tipo di spettacoli ha costruito il «Palabrescia» fuori città, se Bergamo non può percorrere la stessa strada. «Qui francamente le opzioni che possiamo percorrere sono obbligate – commenta Amorino – proprio perché, come città, noi in passato abbiamo fatto scelte diverse e quindi ora bisogna ragionare sui siti a disposizione. Certamente resta a disposizione il Lazzaretto, un’altra opzione è quella del Campo Utili, mentre il Palatenda è troppo piccolo per eventi del genere. Ribadisco comunque che il calendario sarà distribuito più equamente che in passato: non è giusto che una zona soltanto venga così pesantemente penalizzata. Avevo pensato anche alla Fiera Nuova, che ovvierebbe al problema dei parcheggi, altra emergenza non da poco in simili occasioni. Ma mi dicono che per via Lunga ci sono altre controindicazioni e che comunque la struttura è stata pensata soprattutto per rassegne fieristiche. Dovremo studiare a fondo il problema».

(24/07/2004)

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