Sfrutta clandestini cinese nei guai

Sfruttamento e favoreggiamento della manodopera clandestina: sono le accuse che hanno portato all’arresto di un uomo di 50 anni di origini cinesi che sfruttava connazionali come schiavi. L’operazione è dei carabinieri della compagnia di Zogno che hanno anche sequestrato un intero capannone industriale alla periferia di Carvico. I militari hanno fatto irruzione in una struttura adibita al confezionamento di capi di abbigliamento, all’interno della quale hanno sorpreso a lavorare clandestinamente una quindicina di cinesi privi di permesso di soggiorno.

Accanto alle macchine per cucire erano distesi, fra sporcizia e umidità, alcuni materassi in cui gli immigrati riposavano solo per il tempo strettamente necessario e comunque nei momenti in cui era loro consentito. I carabinieri hanno potuto constatare le durissime condizioni di lavoro alle quali erano costretti gli operai, scandite da ritmi serrati che rasentavano la schiavitù, con brevi pause concesse per mangiare.

Tra i lavoratori asiatici è stato identificato un giovane colpito da provvedimento di espulsione dal territorio dello Stato, arrestato per violazione della normativa sull’immigrazione clandestina. L’intero capannone, per un valore complessivo di mezzo milione di euro, è stato sottoposto a sequestro.

Le indagini proseguono per accertare se dietro vicenda si celino organizzazioni criminali composte da cittadini asiatici, dedite allo sfruttamento della manodopera e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

(18/04/2008)

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