«Sì» o «no» alla fusione?
Referendum in 7 Comuni

Fusioni sì o no? Ancora pochi giorni e, con il referendum consultivo del 1° dicembre, i cittadini di sette Comuni bergamaschi potranno dire la loro sulla proposta di vedere il proprio paese unirsi ad altri.

Fusioni sì o no? Ancora pochi giorni e, con il referendum consultivo del 1° dicembre, i cittadini di sette Comuni bergamaschi potranno dire la loro sulla proposta di vedere il proprio paese unirsi ad altri. Tre i progetti sul tavolo: nella Bassa a volersi fondere sono Covo e Isso e Fara Olivana con Sola. Nelle valli, invece, i fronti aperti sono quelli di Valsecca con Sant’Omobono, e Brembilla con Gerosa.

L’idea vede le varie realtà dividersi tra favorevoli e contrari: gli amministratori, per spiegare la scelta, snocciolano dati su vantaggi e possibili risparmi. Per tutti, da mettere in conto ci sono l’esenzione per tre anni dal vituperato patto di stabilità, e un incremento dei fondi statali: per dieci anni, infatti, dallo Stato arriverebbero maggiori contributi pari al 20% dei trasferimenti consolidati. I nuovi paesi nati dalla fusione, dunque, avrebbero tra i 180 mila e i 200 mila euro in più l’anno. E poi la riduzione del numero di amministratori, un miglioramento dell’efficienza e minori costi grazie a piccole «economie di scala», con un recupero di fondi da reinvestire per la collettività.

Valsecca, 400 e rotti abitanti, potrebbe fondersi con S. Omobono Terne. Il sindaco di Valsecca, Giovanni Bottani, ha scritto una lettera ai suoi cittadini per spiegare questa scelta.

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