«Eri il pilastro della nostra vita»
Addio all’imprenditore di Sorisole

C’era moltissima gente ai funerali di Giuseppe Baggi, l’impresario edile di Sorisole che giovedì della scorsa settimana era rimasto gravemente ferito in seguito al ribaltamento dell’autogrù con cui stava spostando dei tronchi. Morì due giorni dopo.

C’era moltissima gente ai funerali di Giuseppe Baggi, l’impresario edile di Sorisole che giovedì della scorsa settimana era rimasto gravemente ferito in seguito al ribaltamento dell’autogrù con cui stava spostando dei tronchi, dopo aver aiutato il cognato nel taglio di alcuni alberi, in via Comunelli, nella zona collinare a nord del paese, ed è morto due giorni dopo in ospedale.

«L’uomo è come l’erba: al mattino fiorisce, germoglia, alla sera è falciata e dissecca». È la frase del Salmo 90 con cui il parroco don Stefano Ravasio ha riassunto la condizione umana e ricordato la vita terrena di Giuseppe Baggi,

All’ultimo saluto non è voluto mancare nessuno, oltre a tanti parenti ed amici, c’erano anche giovani e meno giovani che lo avevano incontrato al centro sportivo comunale di via Paganelli che per sette anni aveva gestito insieme ai figli Daniele e Michele.

La grande chiesa parrocchiale del paese era colma di gente che ha voluto stringersi attorno alla moglie Gina e ai tre figli, Daniele di 35 anni, Michele di 31 e Gianluca, di 20. Proprio Gianluca ha letto con orgoglio l’ultimo ricordo del padre prima del rito dell’aspersione della bara. «Eri il pilastro della nostra vita - ha detto Gianluca -. Ci hai sempre sostenuto, spesso siamo inciampati ma sempre ci hai fatto rialzare. Tu te ne sei andato in punta di piedi, ma quante cose ancora avevi da dirci e da insegnarci. Sei stato un bravo papà, il tuo ricordo non potrà mai essere cancellato».

Baggi, 64 anni e da tre in pensione, è deceduto nella notte tra venerdì e sabato all’ospedale Papa Giovanni XXIII, dopo aver lottato due giorni. Dopo le prime cure del personale del 118 intervenuto sul luogo dell’incidente con l’automedica, l’impresario era stato trasportato con l’ambulanza in codice rosso al pronto soccorso. Le sue condizioni erano subito apparse molto critiche a causa dell’arresto cardiaco e dell’insufficienza respiratoria a seguito del ribaltamento del mezzo che stava guidando.

Baggi, padre di quattro figli - uno era tragicamente scomparso sette anni fa - stava aiutando il cognato a tagliare alcune piante poco lontano dall’abitazione di famiglia, e a trasportarle nella vicina piazzetta della contrada con un muletto telescopico. Così si era verificato l’incidente.

L’imprenditore era stato trasportato in codice rosso al Papa Giovanni, ma le sue condizioni avevano destato da subito serie preoccupazioni. La notizia del tragico incidente del decesso di Giuseppe Baggi si è diffusa rapidamente in paese.Il sessantaquattrenne era molto conosciuto e stimato , per le sue doti umane e per la sua longeva attività di imprenditore.

G. P.

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