Sos nel Sebino l’avanzata delle alghe intralcia il turismo

Nel lago c’è la «Vallisneria spiralis»: un danno per le spiagge Il Consorzio di tutela si appella alle Province di Bergamo e Brescia

Il livello del Sebino, viste le tante precipitazioni, seppure in evidente calata, non preoccupa, ma la diffusione delle alghe pare di sì. È quanto emerso ieri a Sarnico, nell’incontro organizzato dal Consorzio per la gestione associata dei laghi d’Iseo, Endine e Moro, con l’ente che decisamente punta l’indice verso le province di Bergamo e Brescia responsabili per legge, a seguito di deroga regionale, dell’attività di pulizia del bacino lacuale. «A fine 2008 – ha chiarito il presidente del Consorzio dei laghi Giuseppe Tobias Faccanoni –, scade la convenzione triennale che regolamenta il servizio stabilito tra le province, le quali hanno affidato al Consorzio di tutela del Sebino l’operatività. Si tratta di una ottima occasione per le Province di rendere più efficace l’attività, attraverso un maggiore disponibilità di fondi e con una nuova formula operativa che coinvolga se necessario anche altre realtà del territorio: il Consorzio dei laghi, il Consorzio di tutela del Sebino e i Comuni della rivierasca». Con l’abbassamento dei livello del lago, calato di 40 centimetri negli ultimi 20 giorni, è tornato intanto a riproporsi con gravità il fenomeno delle alghe, «con la presenza tra l’altro - precisa ancora Faccanoni -, della "Vallisneria spiralis", alga filiforme che da tempo popola il Sebino e che con l’abbassamento del livello tende a staccarsi dai fondali, sollecitata dalle correnti. Così porti, rive e spiagge sono in affanno, con odori fastidiosi e rischi per l’igiene e la salute». Secondo il Consorzio dei laghi, il «battello spazzino» fa fatica a garantire il servizio, anche per l’insufficiente stanziamento economico, 280 mila euro complessivi l’anno, quando ne servirebbero il doppio e con numeri di raccolta che sembrano confermare un ampliamento del problema . «Siamo già a 570 tonnellate di alghe asportate quest’anno, contro le 791 tonnellate del 2007. Se si considera che la raccolta si accentra da luglio a ottobre, è evidente la crescita. Inoltre va aggiunta anche la questione della necessità di dover smaltire le alghe». Sull’urgenza di dare vita a interventi innovativi, di qualità e coordinati, che analizzino tutte le tematiche, tra cui anche il ripopolamento ittico, la creazione di barriere di protezione di porti e rive, e soprattutto l’ultimazione del collegamento dell’impianto di depurazione, è intervenuto anche Gerolamo Turla, presidente del Consorzio di tutela: «Il problema è serio e va affrontato nell’interesse dei Comuni del territorio e delle popolazioni. Per quanto concerne le acque, va affrontata in modo definitivo la questione del connessione della Valcamonica all’impianto di depurazione di Costa Volpino. Il rischio è di aver investito invano in un progetto grandioso». Nel frattempo il livello del lago cala a vista d’occhio. Ieri a Sarnico si misuravano +63 centimetri. Ma secondo quando confermato dal Consorzio dell’Oglio di Brescia, quest’anno non ci saranno problemi, pur considerando le richieste d’acqua delle realtà agricole a valle, che proseguiranno sino al 18 agosto e il deflusso minimo vitale, imposto dalla Regione. Conclude Franco Dometti, sindaco di Sarnico: «Dobbiamo organizzarci per una migliore prevenzione. Per gran parte dei paesi della rivierasca, il lago, che negli ultimi anni sta migliorando il suo stato di salute, è fonte di economia e di turismo e va difeso con politiche intelligenti e condivise».(08/08/2008)

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