Stessa malattia di Cassano
Ma i tempi d'attesa sono diversi...

La diagnosi è la stessa di Antonio Cassano: ictus ischemico provocato da forame ovale pervio, una malformazione del cuore che rende il sangue grumoso e non lo fa affluire bene al cervello. Ma i tempi di attesa per l'operazione sono diversi.

La diagnosi è la stessa: ictus ischemico provocato da forame ovale pervio, una malformazione del cuore che rende il sangue grumoso e non lo fa affluire bene al cervello.

Un problema che può avere diverse soluzioni terapeutiche, tra queste anche l'intervento chirurgico quale quello che, come tutta Italia sa, ha subito il calciatore Antonio Cassano. Per lui i tempi di soluzione sono stati rapidissimi, per altri non è sempre così semplice. Tra questi, un ragazzo di 16 anni che frequenta le scuole superiori e vive a Bottanuco. Il 12 ottobre, un mercoledì pomeriggio, mentre si trovava tranquillamente a casa in compagnia delle sorelle e della madre ha iniziato a barcollare e a non sentire più il braccio sinistro. «I soccorsi del 118 sono stati veloci ed efficienti – spiega la madre –. Luca è rimasto ricoverato nel reparto di neurologia dei Riuniti di Bergamo fino al 27 ottobre, quando è tornato a casa».

Ora il ragazzo sta bene, va a scuola e fa una vita normale, anche se non può affaticarsi o compiere sforzi. Per evitare che il problema si ripresenti bisogna fare un piccolo intervento, anche se, spiegano dai Riuniti, non è detto che poi si arrivi a questa soluzione: si tratta di posizionare una sorta di «ombrellino» tra l'atrio destro del cuore e quello sinistro per impedire il passaggio anomalo di sangue. La stessa procedura che ha tenuto col fiato sospeso tanti tifosi di Fantantonio. Ancora non si sa quando Luca potrà sottoporsi a questa operazione, così piccola che è persino improprio definirla con questo nome, ma certo per il 2011 non se ne parla.
Cassano è stato colpito da ischemia temporanea sabato 29 ottobre, di ritorno dalla trasferta del Milan a Roma.

La mattina del venerdì dopo era già stato operato al Policlinico di Milano. «Quando abbiamo saputo di Cassano ci è dispiaciuto, non abbiamo niente contro di lui – racconta la zia di Luca –, ma sapere che ha avuto lo stesso problema di mio nipote e ha avuto un trattamento così diverso dal nostro ragazzino, per di più in una struttura pubblica, ci ha fatto arrabbiare. La vita dei comuni mortali e quella dei vip non ha lo stesso valore?». La famiglia del ragazzo bergamasco tiene comunque molto a precisare che è soddisfatta dell'operato dei Riuniti: «Erano tutti molto attenti e premurosi», specifica la madre. I problemi, però, rimangono. Prima dell'intervento il cuore di Luca deve essere controllato per 24 ore con uno strumento portatile, un holter cardiaco in grado di monitorare in maniera continua l'attività elettrica cardiaca.

«La lista di attesa per l'holter era molto lunga, avremmo dovuto aspettare fino a dopo gennaio, quindi ci è stato consigliato di rivolgerci a un'altra struttura. Abbiamo trovato posto il 24 novembre alla clinica Gavazzeni», spiega la madre. La successiva visita cardiologica e l'ecocardiogramma sono previsti per gennaio, solo dopo si potrà decidere come procedere per correggere il difetto cardiaco.

Dai Riuniti fanno sapere di comprendere l'apprensione con cui i parenti del ragazzo vivono la vicenda, «ma gli specialisti coinvolti hanno concordato con la famiglia come procedere: il quadro infatti è complicato e la risposta terapeutica è ancora da definire. L'intervento è tutt'altro che banale, dato che l'utilizzo di dispositivi intracardiaci infatti non è esente da rischi. Proprio per questo va eseguito da mani esperte solo in alcuni casi ben selezionati, come riportano le linee guida dell'American Heart Association a cui gli specialisti dei Riuniti fanno riferimento».

Nel frattempo Luca prende una cardioaspirina per fluidificare il sangue e aspetta, sperando che non succeda niente. La mamma cerca di restare calma, ma deve convivere ogni giorno con l'ansia: «Mi auguro che possa fare l'intervento al più presto per scongiurare ogni pericolo».

Marina Marzulli

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