Strade senza luce, il dibattito è aperto:
«Qualcuno sponsorizzi l’illuminazione»

«Volevo intervenire sull’argomento della provincia che spegne l’illuminazione sull’asse interurbano, anche se in modo selettivo, per risparmiare sulla bolletta energetica. Senza voler aggiungere nulla al dibattito sull’utilità delle provincie che tiene banco da tempo, mi pare che spegnere la luce sia un gesto dettato dalla disperazione».

«O meglio, dalla consapevolezza che ormai non ci restano che queste forme di risparmio (protesta?), per comunicare alla collettività a che punto siamo arrivati. In un contesto normale mi pare che i problemi potrebbero essere risolti diversamente, vedi ad esempio il comune di Scanzorosciate, del quale avete dato notizia, che attraverso una oculata programmazione, riqualificazione e revisione dell’impianto di illuminazione pubblica è riuscito nell’intento di migliorare il servizio e di spendere meno soldi pubblici con un intervento programmato e pianificato nel tempo».

«E forse è qui che è caduta la Provincia: che non avendo più certezze del futuro si trovi ad operare scelte che rientrino immediatamente, non ho risorse, chiudo l’interruttore, non consumo e non pago. Con buona pace della manutenzione programmata, della modulazione intelligente dell’illuminazione, dell’impiego di sorgenti luminose moderne, ecc. ecc».

«Perché ci vorrebbe la certezza della continuità nel medio e lungo periodo, cosa forse che di questi tempi ci viene a mancare. Come fare a biasimare un amministratore che, messo alle strette, opta per la soluzione che più immediatamente può dare effetto? Ma proviamo tutti insieme a ragionare: a fronte di in piccolo risparmio immediato vogliamo proprio rischiare di aggiungere pericolosità a strade già disastrate?»

«La sicurezza passa anche dalla percezione degli ostacoli e delle insidie della strada: ridurre l’illuminazione accresce il rischio di incidente su un tratto già particolarmente pericoloso. Senza illuminazione è difficile percepire le buche profonde, la segnaletica, i guardrail divelti e distrutti, le fronde che di protendono sulla sede stradale».

«Quando poi siamo anche distratti da cartelloni pubblicitari perfettamente illuminati che attraggono il nostro sguardo appena accanto la strada che stiamo percorrendo, beh, il ragionamento è subito fatto: troviamo un discount che sponsorizzi l’illuminazione della strada, o che la banca che ci saluta al casello autostradale ci resti più simpatica se ci paga anche la luce per percorrere le nostra strade».

«Infine un auspicio: che non baratti un risparmio immediato con la possibilità che a causa della scarsa illuminazione ci scappi l’ennesimo grave incidente, un sinistro funesto ci costa di più di un risparmio sull’illuminazione. Per concludere uno sfogo: mia moglie ieri sera, al buio, è stata tamponata. Il malcapitato non aveva valutato bene le distanze: troppa pioggia, troppe buche, troppo distratto dai cartelloni, troppo buio in strada...

Lettera firmata

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