Entra in vigore martedì 23 settembre il decreto che impone l’obbligo di esporre nei locali di intrattenimento le tabelle con i tassi alcolemici.Il provvedimento, deciso dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 8 settembre, impone l’obbligo ai titolari di discoteche, pub, disco pub di esporre all’entrata, all’interno ed all’uscita dei locali le tabelle che specificano sia quali possono essere i sintomi da intossicazione alcolica sia i quantitativi degli alcolici più diffusi la cui ingestione può determinare il superamento del limite consentito di tasso alcolemico. Per chi non rispetta la disposizione è prevista la chiusura del locale da 7 a 30 giorni. Interessati al decreto sono le discoteche e tutti i locali che effettuano spettacoli o intrattenimenti danzanti e musicali (come pub, disco bar con musica dal vivo o Dj, cabaret) e tutte le manifestazioni, con esecuzioni musicali o artistiche, che si svolgono all’aperto (come concerti, sagre, feste, festival). Per i circa 250 imprenditori bergamaschi interessati al decreto Ascom sta predisponendo i poster con le tabelle indicate dal Ministero. Sul provvedimento in questione, però, tra i titolari di pub e discoteche serpeggia del malcontento, che Fipe e Silb hanno preso in seria considerazione.«Le indicazioni contenute sulle tabelle sono inapplicabili, perché troppo generiche e sommarie e poco attendibili per i consumatori. Inoltre non tutte le casistiche sono riportate- affermano i presidenti locali di Fipe e Silb, Pierluigi Cucchi e Angelo Zibetti - . Per esempio nei pub/birrerie con musica il peso della birra in bottiglia è assolutamente marginale e non supera il 5% delle vendite, in quanto tale bevanda viene servita alla spina in bicchieri dal contenuto di 0,2, 0,4, 0,5 ed 1 litro. Rresta pertanto estremamente difficoltoso, se non impossibile in considerazione delle situazioni contingenti, operare valutazioni sul livello teorico di alcolemia, specialmente se la birra assunta ha una gradazione ed una misura diversa da quella riportata sulla tabella. Oppure, ancora, nelle discoteche, nei disco bar, gli alcolici più diffusi sono i long drinks, cuba libre, gin tonic, gin fizz, mojto, caipirigna, pignacolada, che hanno una gradazione complessiva variabile tra i 10 ed i 15 gradi in relazione alla “mano” del barman e per i quali le tabelle contenute nel decreto non consentono ad un normale consumatore la individuazione di un anche approssimativo livello alcolemico stimato».Sempre secondo i gestori, la scadenza immediata con cui si impone ai locali l’esposizione dei cartelli non tiene in considerazione dei tempi per la stampa e la distribuzione, quindi molti locali potrebbero trovarsi, loro malgrado, ad incappare nella sanzione sproporzionata della chiusura da sette a trenta giorni. Per questi motivi, Fipe, in una lettera indirizzata a Francesca Martini, Sottosegretario di Stato del Ministero del Lavoro, ha richiesto sia una revisione dei contenuti delle tabelle per adeguarle alle tipologie di bevande servite nei locali che le espongono; sia la sospensione dell’efficacia del decreto fino al completamento dello stesso o, in via subordinata, una proroga di almeno 60 giorni della sua entrata in vigore per consentire la distribuzione dei manifesti agli esercenti.Per informazioni sul provvedimento o per il ritiro del materiale da esporre è possibile telefonare in Ascom al numero 035 4120320.Guarda la tabella delle quantitàGuarda la tabella dei sintomi(15/09/2008)
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