Tagli, a Bergamo 5 milioni in meno
La Stato non è avaro con altre città

Non è per niente sorpreso l’assessore al Bilancio del Comune di Bergamo Sergio Gandi, ora che l’entità dei tagli sui trasferimenti è ufficiale. Ieri la pubblicazione sul sito del ministero degli Interni, alla voce «Fondo di solidarietà nazionale», con un dato già preventivato nei mesi scorsi, ma scritto nero su bianco.

Rispetto allo scorso anno, nelle casse di Palazzo Frizzoni entreranno 5 milioni di euro abbondanti in meno. La parte più consistente, 3 milioni e 900 mila euro, viene stralciata con il Fondo di solidarietà nazionale, formato grazie ai versamenti delle singole amministrazioni comunali con una quota dell’Imu (il 38,3%). La seconda parte di tagli, di circa un milione e mezzo di euro, verrà decurtata con un’«una tantum».

Le dure previsioni con cui la Giunta si scontrava da settimane, si sono quindi concretizzate. Non senza il disappunto dell’assessore al Bilancio: «I tagli ci rendono la vita difficile, si sommano ai precedenti col risultato che ci sono meno risorse di anno in anno e il sacrificio da sostenere è sempre più difficile - sbotta Gandi -. La situazione, dal punto di vista delle risorse che vengono dal governo, è negativa». Ogni anno i soldi che lo Stato eroga al Comune diminuiscono: nel 2014 le risorse del Fondo erano 9.145.934,15 euro che nel 2015 scendono a 5.275.016,04.

Diversa la situazione di altri enti locali come Napoli, che a fronte di 324 milioni ricevuti, partecipa con 65. Lo stesso vale per altre città del Sud come Palermo, che riceve 125 milioni e compartecipa con 33, Cosenza che riceve 18 milioni e ne dà 4, Catanzaro che ne riceve 15 e contribuisce con 3,5.

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