Tagli delle Poste, no del Pirellone
«Piano da sospendere e rivedere»

La richiesta: sospendere la riorganizzazione delle Poste che in Lombardia porterà alla chiusura di 61 sportelli e alla rimodulazione oraria per altri 121.

Il secco no al piano arriva dal Consiglio regionale che nella seduta di martedì 3 marzo ha approvato all’unanimità una risoluzione (relatore Marco Tizzoni della Lista Maroni), messa a punto dalle Commissioni Bilancio e Attività Produttive, che impegna la Giunta ad intervenire sul Governo per sospendere il processo riorganizzativo. Il documento chiede di attivare gli Ster regionali per avere una mappatura precisa e puntuale delle problematiche che il piano provocherà in Lombardia e l’attivazione di un Tavolo per l’individuazione di una nuova proposta che coinvolga tutti i soggetti: istituzioni, Poste, organizzazioni sindacali, associazioni di rappresentanza degli utenti e Anci.

«Qui – ha detto il relatore Tizzoni – va rivisto tutto. La conseguenza di tagli e rimodulazioni farà sì che numerose zone saranno scoperte da questo servizio. Pensiamo solo ai pensionati: costretti a fare anche diversi chilometri per raggiungere uno sportello, senza magari nessun mezzo di collegamento, per ritirare la pensione o effettuare pagamenti. Si tratta anche di una questione di sicurezza. Ecco perché invitiamo le Poste a bloccare tutto e a discutere con i territori e le istituzioni prima della scelta finale».

«Bene la Risoluzione unitaria ma dobbiamo restare forti, determinati e decisi. Su questo tema non dobbiamo essere disposti a trattare al ribasso. Lo dobbiamo ai nostri territori e cittadini», ha detto il Vice Presidente del Consiglio regionale Fabrizio Cecchetti (Lega)». Tra le proposte che sono state avanzate per evitare i disagi anche quelle di utilizzare spazi di strutture comunali e sportelli itineranti.

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