«Tassa sul suolo, è un salasso»
Il luna park chiede uno sconto

Il vento della crisi non sta risparmiando neppure chi è impegnato a offrire momenti di svago e sorrisi. A confermarlo ci sono gli operatori dello spettacolo viaggiante che in primavera e a fine estate portano a Bergamo un gran numero di attrazioni.

Il vento della crisi non sta risparmiando neppure chi è impegnato a offrire momenti di svago e sorrisi. A confermarlo ci sono gli operatori dello spettacolo viaggiante che in primavera e a fine estate portano a Bergamo un gran numero di attrazioni, seguendo una tradizione ormai più che centenaria.

Sostengono che risulta sempre più difficile tenere in piedi un’attività come la loro. Per una serie di spese che non emergono tra le luci e le musiche del luna park, ma ci sono e per di più risultano ulteriormente cresciute negli ultimi tempi. Tra le voci che incidono c’è l’energia elettrica dei fari, il gasolio per le motrici che portano via le giostre, l’allacciamento dell’acqua, lo smaltimento dell’immondizia e anche i cartelloni pubblicitari che servono da richiamo.

Gli operatori puntano il dito soprattutto verso il costo del suolo pubblico che a loro giudizio risulta molto caro a Bergamo. «Chi chiede pochi metri per montare una piccola attrazione, come un tiro a segno - dice uno di loro - se la può cavare con qualche centinaio di euro. Ma chi ha bisogno di spazi maggiori si sottopone a un vero salasso».

«Per darci la possibilità di sopravvivere - aggiunge - di recente tanti Comuni hanno cominciato a non farci pagare il suolo pubblico, ovvero la spesa che maggiormente grava sul nostro lavoro. È accaduto di recente a Romano di Lombardia durante la festa di San Biagio, ma anche a Mantova e in altre località. Purtroppo il nostro settore è in crisi perché oltre alle spese non indifferenti da affrontare dobbiamo fare i conti anche con le frequenti piogge che tengono lontano il pubblico, per cui ci va bene solo nei mesi di luglio e agosto».

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