«Terra dei fuochi» ad Albino?
Scarichi abusivi, si vuole chiarezza

Concentrazioni allarmanti di zinco, cadmio, piombo, arsenico, mercurio a 20 metri di profondità in un’area dedicata al tempo libero: ad Albino, in via Partigiani, lungo il fiume Serio, si snoda la ciclopedonale molto frequentata e un terreno privato dove si trova un galoppatoio.

La notizia dei ritrovamenti con valori alle stelle suscita stupore perché segnalazioni non ce ne sono mai state, ma in fondo non sembra neppure troppo strano: fino agli Anni ’80 era abbastanza consueto (e non illegale) utilizzare fiume e sponde come discariche per rifiuti urbani o industriali. «Non stupiamoci - commenta Mario Zamboni del Wwf - anche la Bergamasca ha la sua Terra dei fuochi. Ci sono tanti casi precedenti. Forse è strano che nessuno della cittadinanza lo sapesse o lo avesse segnalato».

«Si sapeva che in quella zona c’era una discarica - dice Nicola Cremaschi di Legambiente -, già quando venne realizzata la ciclopedonale si erano rilevate anomalie. Quello che ora ci chiediamo è come interverranno le istituzioni. Se si tratta di un rilevamento una tantum, o di un’attenzione più complessiva al problema. Purtroppo siamo pessimisti. In ogni caso la nostra associazione mette a disposizione le proprie competenze».

Ad Albino molti, anche tra i consiglieri comunali, hanno appreso la notizia dai giornali. «Non ne sapevamo nulla - spiega Alessandro Ferrara del Movimento Cinque Stelle -. Non abbiamo mai avuto segnalazioni. Seguiremo la vicenda con attenzione, magari chiedendo la convocazione di una commissione del territorio che in verità attendiamo da tempo».

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