Tifoso morto, presto l’autopsia

L’autopsia, gli interrogatori, l’analisi del pullman. Il giorno dopo la morte di Matteo Bagnaresi, il 27enne tifoso del Parma travolto e ucciso nell’area di servizio Crocetta Nord dell’A21 da un pullman di tifosi juventini, gli inquirenti sono al lavoro per mettere insieme tutti i pezzi di questa tragica vicenda e capire. Martedì 1 aprile dovrebbe esserci l’autopsia sulla salma del ragazzo, che si trova nella camera mortuaria dell’ospedale di Asti, e intanto il sostituto procuratore Massimo Casucci ha nominato un perito per esaminare il pullman guidato da Siro Spolti, l’autista indagato per omicidio colposo. Il mezzo è sotto sequestro e il perito dovrà accertare se vi sono ammaccature, vetri e pietre e da dove arrivano. Se possono essere davvero il frutto di un assalto al pullman da parte di alcuni tifosi del Parma, tra cui appunto Matteo. Così raccontano l’autista e i sostenitori della Juventus a bordo del mezzo. «Mi sono molto spaventata, ero terrorizzata- ha detto una donna a Studio Aperto- Ho visto quei ragazzi che correvano contro la corriera». Matteo Bagnaresi sarebbe stato travolto perchè Siro Spolti, accortosi di quanto stava accadendo, avrebbe provato ad andare via velocemente. Anche gli inquirenti, al momento, parlano di una «situazione critica» tra le due tifoserie quando è avvenuto il tragico incidente.

Ma i sopralluoghi non sono ancora finiti, con le forse dell’ordine che stanno raccogliendo tutto il materiale possibile, comprese le riprese delle telecamere del bar e dell’area di servizio. Intanto però i Boys, il gruppo cui apparteneva Matteo, non ci stanno: «S’è parlato di catene, spranghe e bastoni- hanno scritto in una nota- Ma nè noi nè gli juventini eravamo armati. S’è parlato di scontri e di tafferugli, ma le due fazioni non si sono date battaglia. S’è parlato ancora di tifo violento e di voler sospendere le trasferte dei tifosi, ma Il Bagna non è stato ucciso da altri ultras, è morto sotto le ruote di un pullman». E basta. Una tragica fatalità, quindi. Per questo, capire bene come sono andate veramente le cose, adesso i magistrati, per quanto riguarda gli interrogatori, si sono concentrati su persone estranee ai due gruppi: dipendenti e passanti testimoni oculari, gente qualsiasi insomma. Per cercare di avere una versione dei fatti super partes. Intanto, nell’area di servizio di Crocetta Nord, come successe per Gabriele Sandri, sciarpe, fiori e biglietti ricordano Matteo Bagnaresi. Come sono spuntati scritte e striscioni in città, a Parma. Al dolore di tutti e in particolare della famiglia, si è voluto unire anche il padre dell’autista del pullman, Luigi Spolti, che con il figlio è contitolare di un autonoleggio a Covo, in provincia di Bergamo. «Siamo tutti distrutti dal dolore».(31/03/2008)

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