Tragedia di Colzate parola ai periti

Tragedia di Colzateparola ai peritiSecondo gli esperti non era prevedibile che proprio in quel punto si staccasse un masso. Secondo la difesa quell’evento non era «assolutamente» prevedibile. Gli atti sono stati restituiti al pm che ora dovrà pronunciarsi sull’archiviazione della pratica o sul rinvio a giudizio

Udienza in Tribunale per l’incidente probatorio sulla tragedia di Colzate, dove la caduta di un macigno nel maggio del 2002 spense le vite di un giovane padre e dei suoi due figli. Oggi - dopo la riapertura del caso su sollecitazione della vedova - è stata discussa la perizia che il Tribunale aveva chiesto con l’intenzione di valutare se il distacco del masso potesse essere un evento prevedibile. Il giudice aveva insomma domandato ai consulenti d’ufficio se la tragedia poteva essere evitata e se le istituzioni, e in particolare il Comune, nella persona del sindaco dell’epoca Valentina Lanfranchi, avesse fatto tutto quello che doveva per scongiurare il rischio caduta.

La risposta dei periti è stata interlocutoria: c’era da una parte una pericolosità generica di tutto il versante della montagna, ma non era prevedibile che proprio in quel punto si staccasse un masso. Insomma - hanno detto gli esperti - con i dati a disposizione i segnali d’allarme per quel punto specifico non erano preoccupanti. Sul fonte della difesa è stato invece ribadito che quell’evento non era assolutamente prevedibile.

Gli atti sono stati restituiti al pm che ora dovrà pronunciarsi sull’archiviazione della pratica o sul rinvio a giudizio.

(22/11/2004)

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