Treviglio, picchia la testa in aula
Studente di Masano muore a 16 anni

Tragedia a Treviglio, dove uno studente di 16 anni - Abdul Gaye, originario del Senegal ma residente a Masano - è morto all’ospedale dopo essere arrivato dal vicino istituto professionale Mozzali, dove il ragazzo si era sentito male.

Tragedia martedì 25 marzo a Treviglio, dove uno studente di 16 anni - Abdul Gaye, originario del Senegal ma residente a Masano, frazione di Caravaggio - è morto all’ospedale della città poco dopo essere arrivato dal vicino istituto professionale Mozzali, dove il ragazzo si era fatto male nell’aula della sua classe, la seconda del corso di Tecnico elettrico.

In base a quel che il padre ha riferito, secondo le testimonanze dei compagni di classe e di un’insegnante fornita martedì sera in tarda ora, il 16enne era seduto al banco e all’improvviso si sarebbe chinato per raccogliere un oggetto a terra. Nel rialzarsi, avrebbe picchiato la nuca contro il banco. A quel punto una volta in piedi, avrebbe leggermente barcollato per poi cadere picchiando la testa contro un calorifero. Il racconto è stato poi rettificato dalla scuola in questo modo.

Lo studente ha subito perso conoscenza. I compagni di classe, che hanno assistito a quel che era accaduto, hanno gridato per avvertire l’insegnante che ha poi avviato la macchina dei soccorsi.

Dal vicino ospedale, che sita poco più di 200 metri, è arrivata in pochi istanti l’automedica e poi l’ambulanza della delegazione locale della Croce rossa. Il ragazzo è stato caricato e portato al pronto soccorso, in codice giallo. Ma nonostante il prodigarsi dei medici, non c’è stato più nulla da fare: il 16enne è spirato poco dopo.

La famiglia, che vive a Masano, è stata avvertita. Il padre è immediatamente corso in ospedale, dove non ha potuto fare altro che constatare il decesso del figlio. Nel frattempo, al «Mozzali» sono giunti gli agenti del commissariato di Treviglio, allertati per cercare di chiarire la dinamica e le circostante della tragedia. A quell’ora le lezioni erano pressoché finite, quindi solo nel primo pomeriggio la terribile notizia si è diffusa tra i compagni di classe, con un triste tam tam su Facebook. Per tutto il pomeriggio, nella casa di Abdul c’è stato un gran viavai di amici e compagni, oltre che di molti rappresentanti della comunità senegalese della zona.

Abdul, che avrebbe compiuto i 17 anni il 15 novembre, viveva con la famiglia in una villetta a schiera di via Beato Angelico 16 a Masano. Il padre Mamadou Gaye, 49 anni, ambulante di abbigliamento, vive in Italia ormai da 27 anni. Con lui la moglie Coumba Diop, 42 anni, casalinga. Insieme ai due genitori, abitano altri due fratelli di Abdul: il primogenito, un ragazzo di 19 anni, una ragazzina di 13. La coppia ha avuto anche un’altra bambina di 10 anni, che attualmente abita con i nonni in Senegal.

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