Tribunale deserto, alta l’adesione allo sciopero di magistrati e avvocati

È stata quasi totale a Bergamo l’adesione dei magistrati allo sciopero indetto contro la riforma dell’ordinamento giudiziario, in dirittura di approvazione. Nel mirino, in particolare, la separazione delle carriere. Ma ad incrociare le braccia non sono stati solo giudici e pubblici ministeri: anche gli avvocati hanno scioperato contro la riforma, per ragioni però diametralmente opposte, giudicandola troppo blanda.

Per quanto riguarda i magistrati - detto che sono state comunque garantite tutte le udienze che coinvolgevano persone detenute - solo pochissimi non hanno aderito all’agitazione, precisando però di condividerne i motivi: semplicemente non hanno valutato positivamente lo sciopero come strumento di protesta.

Sul fronte degli avvocati penalisti, che si asterranno dal lavoro anche domani, il nodo fondamentale è la separazione delle carriere, che gli avvocati vogliono «per elevare - si legge in un loro documento - il nostro Paese a livello di tutti quei Paesi civili il cui processo beneficia della separazione delle carriere di giudici e pm, a tutto vantaggio della libertà di giudizio del giudice». Dalla separazione sostengono gli avvocati - non deriva la dipendenza del pm dal Governo.

(24/11/2004)

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