«Ubi è forte e Bergamo non è Siena»
Il presidente Moltrasio rassicura

Ubi è solida e continua a fare il suo mestiere come sempre. È il messaggio che arriva dal presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, che fa uno strappo e accetta di parlare anche se non ha ancora finito di approfondire le carte.

Ubi è solida e continua a fare il suo mestiere come sempre. È il messaggio che arriva dal presidente del consiglio di sorveglianza, Andrea Moltrasio, che fa uno strappo e accetta di parlare anche se non ha ancora finito di approfondire le carte, dopo i giorni turbolenti delle perquisizioni della Guardia di finanza che hanno portato alla luce l’inchiesta della procura di Bergamo su due filoni: l’ipotesi di truffa per alcune operazioni di Ubi Leasing (nella quale Moltrasio non è indagato) e quella di ostacolo alla vigilanza sul tema della governance del gruppo.

Presidente, le vicende di questi giorni hanno fatto venire in mente Mps. Bergamo come Siena?

«Ubi è posizionata tra le migliori banche europee secondo diversi parametri. Ha un percepito di banca di qualità. La banca ha dimostrato la sua forza in questi anni difficili, in cui è riuscita a rafforzare il proprio patrimonio e tutti gli indici di liquidità. È recente inoltre l’approvazione in assemblea con più del 98% dei voti a favore del nuovo statuto all’avanguardia tra le banche popolari, in linea con le indicazioni della Vigilanza: abbiamo fatto una sintesi non facile con un’autoriforma di cui siamo orgogliosi. Altri tipi di paragoni non sono proponibili».

L’inchiesta giudiziaria ha fatto passare in secondo piano i conti del primo trimestre e i giudizi positivi degli analisti. Gli investitori istituzionali vi hanno chiesto spiegazioni?

«A cominciare dalla conference call di mercoledì pomeriggio non abbiamo avuto richieste di spiegazioni. Noi ci siamo preoccupati di darle con una nota (letta anche dal consigliere delegato Victor Massiah all’inizio della presentazione dei dati agli analisti, Ndr). Il titolo ha avuto una giusta ripresa dopo due giorni infernali per tutta la Borsa. Gli analisti finanziari che guardano alla sostanza delle cose hanno prodotto report positivi sulla banca, senza subire la turbolenza creata dall’impatto mediatico della vicenda. Non ho ragione di pensare che la situazione cambi nei prossimi giorni: i report sottolineano la qualità dei conti. Continuiamo a lavorare nell’interesse della banca».

L’aspetto più delicato riguarda la governance.

I rilievi Consob cosa riguardano?

«Si riferiscono alla relazione sul governo societario che accompagna il bilancio, in cui sembra che maggiori dettagli sul regolamento del comitato nomine nella sua variazione del 2009 dovessero essere sottolineati (è stato tolto il riferimento all’Associazione Banca Lombarda e Piemontese, Ndr). La trasparenza e la collaborazione sono massime. Stiamo preparando le controdeduzioni. La relazione allegata al bilancio 2013, fra l’altro, è stata approvata all’unanimità, quindi anche dai consiglieri che hanno presentato l’esposto di luglio (da cui è partito il filone d’inchiesta sulla governance, Ndr) di cui non avevamo conoscenza».

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