Uccisa perché ha rifiutato la coca?
Omicidio di Cene, tante domande

Sussistono il rischio di reiterazione del reato e il pericolo di fuga. Per questo motivo il gip ha convalidato il fermo di Isaia Schena e disposto il carcere come misura cautelare. Tante le domande ancora aperte: aveva assunto coca? L’aveva offerta anche a Madalina e lei l’aveva rifiutata?

Sussistono il rischio di reiterazione del reato e il pericolo di fuga. Per questo motivo il gip Alberto Viti ha convalidato il fermo di Isaia Schena, 37 anni, l’autotrasportatore di Cene finito in manette con l’accusa di aver ucciso Madalina Palade, romena di 27 anni, ballerina al night club Notturna di Vertova (ex Piccolo Fiore), tra domenica e lunedì scorsi in una baracca sul Monte Bue a Cene.

Il giudice ha inoltre disposto il carcere come misura cautelare: finirà in via Gleno non appena lascerà il reparto dell’ospedale Papa Giovanni riservato ai detenuti, dov’è ricoverato in seguito alle gravi ferite con le quali era stato trovato a pochi metri dal cadavere della giovane.

È qui che ieri mattina il gup Viti si è recato per l’interrogatorio di convalida. Durante il quale il fermato, assistito dall’avvocato Roberto Bruni, si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Non ha ancora la lucidità necessaria per sostenere un interrogatorio di tale importanza», ha spiegato il legale.

Un particolare raccontato da un’amica della vittima (Schena sarebbe stato un assuntore abituale), in assenza di un apparente movente, potrebbe contribuire a spiegare il gesto: Schena aveva assunto cocaina prima di uccidere la giovane? Il camionista ha negato di averlo fatto in quell’occasione e in ospedale s’è rifiutato di sottoporsi al drug-test. Madalina potrebbe aver declinato l’offerta di coca, e questo potrebbe aver innescato la sua rabbia dell’uomo?

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