Ulisse è malato, ma non rischia di finire a pezzi La Sovrintendenza: «Però bisogna intervenire»

Gli esperti al capezzale dell’Ulisse di Giovan Battista Castello, detto il Bergamasco, che campeggia nella sala della Prefettura, all’interno del Palazzo della Provincia in via Tasso, confermano la diagnosi: l’affresco cinquecentesco è malato, ma non è in pericolo di vita. Insomma, non sta andando a pezzi, ma tuttavia abbisogna di interventi di restauro e conservazione.

Questo, in sostanza, il parere formulato da Emanuela Daffra della Sovrintendenza al patrimonio storico, artistico e demo-etnoantropologico di Milano e confermato dall’architetto Giuseppe Napoleone, funzionario generale della Sovrintendenza ai beni architettonici e al paesaggio, dopo il sopraluogo compiuto questa mattina nel palazzo della Provincia.

A sollecitare un check up, l’intervento - tra gli altri - di Orietta Pinessi, assistente di Storia dell’Arte contemporanea dell’Università degli Studi di Bergamo.

«Bisogna premettere - spiega Daffra - che si tratta di affreschi strappati nel 1869, quando ancora questa tecnica era sperimentale: è possibile che l’Ulisse sia giunto in via Tasso già in condizioni non buone. La situazione più grave riguarda le parti di affresco situate sulle pareti, mentre le condizioni della volta e delle lunette sembrano meno critiche. La nota positiva è che non sono percepibili danni sulla superficie della tela stessa. Ovviamente, è necessario intervenire in modo tempestivo, provvedendo, prima di tutto, a diminuire il riscaldamento nella sala».

Quale sarà dunque il prossimo passo in soccorso di Ulisse? «Dopo aver verificato che non si tratta di una situazione allarmante - aggiunge Emanuela Daffra - invieremo una lettera a tutte le istituzioni coinvolte (Comune, Prefettura, Provincia), chiedendo un incontro per prefigurare la possibile strada da percorrere». Già, perché la collocazione dell’Ulisse è quanto meno curiosa: l’affresco è di proprietà del Comune, ma è conservato presso la Prefettura, nel Palazzo della Provincia.

(22/01/2004)

© RIPRODUZIONE RISERVATA