Ultimo giorno di scuola da incubo
L’estate sarà dura senza pullman

Ultimo giorno di scuola senza i bus di linea scolastici, lunedì 8 giugno, nella Bergamasca. Con reazioni di sorpresa e non poche proteste in tutta la provincia.

È infatti scattato l’orario estivo del trasporto pubblico e non pochi studenti hanno dovuto fare i conti con la chiusura delle lezioni senza bus sulla tratta casa-scuola. Per i genitori e gli amministratori comunali - alcuni dei quali informati solo all’ultimo momento - «una giornata da incubo per non lasciare i ragazzi in strada».

Ma l’incredulità e lo sdegno maggiori sono stati suscitati, a Gromo, dall’improvvisa soppressione, per la stagione estiva, di tutte le corse dei pullman Sab che collegavano il capoluogo con la frazione di Boario-Spiazzi. Contrada che è abitata da 288 persone, buona parte delle quali anziane e prive di mezzi privati per spostarsi verso il fondovalle, dove poter raggiungere ospedali o uffici pubblici. Una contrada, quella di Boario-Spiazzi, frequentata, anche nel periodo estivo, da centinaia di turisti e villeggianti, per i quali potersi spostare con mezzi pubblici è sempre stato di primaria importanza. La notizia della soppressione totale (ben cinque) delle corse di collegamento tra capoluogo e frazione è piovuta come fulmine a ciel sereno anche in Comune e il sindaco Ornella Pasini ha subito reagito con una dura lettera indirizzata alla Provincia, settore Mobilità e trasporti, come pure al consigliere delegato Mauro Bonomelli, al dirigente del settore Antonio Zanni, al responsabile d’area Maurizio Felici e alla società Sab di Bergamo.

Sono state diverse le lamentele arrivate in redazione. Ecco una lettera simbolica: «Venerdì mio figlio che va scuola a Dalmine con Zani Viaggi, utilizzando il pullman che passa a Comun Nuovo, mi ha riferito che l’autista aveva detto ai ragazzi che da lunedì non ci sarebbe stato più il servizio, quindi lunedì a piedi. Incredula di quanto mi era stato comunicato, il sabato chiamo Zani Viaggi che mi conferma il tutto e aggiunge che, dal momento che era stata la Provincia ad aver deciso, non era un loro problema. Il servizio sarebbero stato interrotto. Senza parole gli chiedo come fa una persona che vive a Comun Nuovo ad andare a Dalmine non avendo la possibilità di muoversi autonomamente. Mi è stato riferito che i mezzi non ci saranno fino a settembre e loro non possono farci niente.... Bello vero? Così lunedì mattina ho dovuto accompagnare mio figlio a scuola. E come me tanti altri genitori. Domanda per tutti quei poveri ragazzi che avranno i corsi di recupero nel mese di luglio a scuola: cosa dovranno fare? Giusto, per fortuna ci saranno mamma e papà, ma dico solo che questo non è civiltà e questi non sono servizi ma tutt’altro. Un genitore deluso».

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