Val Seriana, turismo a freno
«Servono strategie unitarie»

Verrebbe da dire che… piove sul bagnato. È passato quasi un mese dall’inizio dell’estate e nessuno l’ha vista. Un tema che riempie chiacchiere e social network, ma svuota alberghi e seconde case in Valle Seriana, dove la stagione stenta a decollare.

Verrebbe da dire che… piove sul bagnato. È passato quasi un mese dall’inizio dell’estate e nessuno l’ha vista. Un tema che riempie chiacchiere e social network, ma svuota alberghi e seconde case in Valle Seriana, dove la stagione stenta a decollare.

«Sotto il profilo meteo – conferma Guido Fratta, presidente dell’agenzia di promozione Promoserio – è un inizio molto sfortunato. L’arrivo (sospirato) del bel tempo potrà darci una mano, ma non sarà risolutivo. Dobbiamo metterci in testa che siamo noi gli artefici del nostro destino turistico, e che Val Seriana e Val di Scalve hanno grandi chance anche con il meteo avverso, dato che forti e concrete sono anche le opportunità culturali e ricreative».

I dati dell’ Osservatorio provinciale hanno registrato per il 2013 un calo di presenze sulle Orobie…

«Il -7% delle Orobie, il -5,5% della media provinciale, oltre al calo dei laghi e della città, non ci soddisfano, benchè la crisi e il crollo dei consumi abbiano giocato un ruolo determinante. Nello specifico Val Seriana e Val di Scalve registrano una riduzione del 6,1 %, più marcata nell’area sciistica dell’alta valle e meno evidente (-4,5%) sull’altopiano di Clusone, sulla media e bassa valle e a Selvino. A preoccupare è il trend che in un decennio segna -12% totale».

Ma c’è anche qualche segnale di tenuta negli ultimi quattro anni. Ma «servono strategie di marketing unitarie».

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