Valzer delle caserme, accordo in Prefettura

Definito in un vertice il futuro di tre immboli. Intesa a tre: Montelungo al Comune, Li Gobbi alle Fiamme gialle e Galgario al Demanio

Un deciso passo avanti nel lungo ed estenuante tira e molla tra Roma e Bergamo, anche se la cautela è d’obbligo quando si parla di beni dello Stato. Ieri si è tenuto un vertice in Prefettura, nel corso del quale si è raggiunto un accordo di massima - formalizzato nei prossimi giorni con un protocollo d’intesa - sul possibile futuro di tre immobili: la caserma Montelungo tra le vie San Giovanni, Muraine e Frizzoni, la caserma Li Gobbi in via Suardi e l’ex sede della polizia stradale, la Galgario, di proprietà del Comune. Seduti allo stesso tavolo tutti i soggetti interessati all’operazione: in primis Palazzo Frizzoni, Bergamo Infrastrutture (la società nata dalla scissione di Bas che opererà nel mercato immobiliare per conto dell’Amministrazione comunale) e l’Agenzia del Demanio, ma anche il Provveditorato alle opere pubbliche, la Guardia di Finanza, l’Agenzia delle Entrate, l’Agenzia del Territorio e la Soprintendenza ai Beni artistici e architettonici. Il tutto con la regìa della Prefettura.

Si tratta di un accordo che in realtà cambia «la geografia delle caserme», come spiega il prefetto Cono Federico: la Montelungo – destinata al comando provinciale della Guardia di Finanza – dovrebbe andare al Comune; le Fiamme gialle si sposterebbero invece alla Li Gobbi che verrebbe demolita, come prevede il Piano regolatore generale, per lasciare spazio al nuovo comando provinciale. Palafrizzoni a sua volta «girerebbe» la Galgario al Demanio, con l’impegno di individuare degli spazi per gli archivi dell’Agenzia delle Entrate.

«È un passo importante, a giorni stipuleremo un protocollo d’intesa con tutti gli enti interessati, un accordo che definirà gli scenari futuri per i tre immobili - spiega Cono Federico -. La Montelungo verrà destinata al Comune e le attività attualmente ospitate, tra cui gli archivi della Prefettura, verranno trasferite alla Galgario che a sua volta verrà data in concessione gratuita allo Stato e opportunamente sistemata sarà poi destinata a uffici statali. Ospiterà così gli archivi della Prefettura, ma anche lo sportello polivalente per gli immigrati. E vedremo se ci sarà spazio anche per altri uffici». Anche dalla Guardia di Finanza è arrivata la disponibilità di massima per la Li Gobbi, visto che la Montelungo è ritenuta sovradimensionata. «La Li Gobbi verrà demolita, al suo posto verrà realizzato il nuovo comando», rileva il prefetto. Le Fiamme gialle potranno così avere una sede nuova di zecca e sopperire alla cronica mancanza di spazi in via Partigiani (sede del comando provinciale) e in via Cassina (sede del comando della Compagnia). «L’Amministrazione comunale - prosegue Cono Federico - si è poi impegnata a trovare degli spazi per gli archivi ora ospitati nella Li Gobbi».

Fermo restando che per il momento il Demanio non ha ancora formalizzato la propria disponibilità a cedere i beni che si trovano in città. Il 31 agosto è scaduto il termine entro il quale l’Agenzia del Demanio, sentito il parere del ministero dell’Economia, avrebbe dovuto comunicare agli enti locali modalità e condizioni dell’eventuale cessione dei beni e Palafrizzoni non ha avuto nessuna notizia. Nessuna notizia su tutti i fronti dunque, tanto che nella prima tranche di beni che il ministero del Tesoro dovrà trasferire alla Patrimonio spa (la società costituita per la valorizzazione e vendita del patrimonio demaniale) non c’è traccia di Bergamo.

L’accordo di ieri è comunque un passo in avanti per Palazzo Frizzoni, che in passato più volte ha bussato alla porta del Demanio, ricevendo in cambio risposte altalenanti e poche certezze. L’assessore all’Urbanistica Luigi Nappo è soddisfatto: «A breve formalizzeremo un’intesa con la direzione generale del Demanio per la Montelungo, noi mettiamo sul piatto la Galgario e ci siamo impegnati a trovare spazi per gli archivi della Li Gobbi che andrà alle Fiamme gialle. C’è già l’assenso all’operazione a livello nazionale, si aspettava il nullaosta a livello locale. Con Bergamo Infrastrutture porteremo poi avanti un progetto di valorizzazione della caserma, la destinazione dovrà essere pubblico-privata».

L’amministrazione oltre ad avere un diritto di prelazione sull’immobile, potrà contare su condizioni economiche decisamente più convenienti rispetto al mercato. Ma se Giovanni Morzenti, presidente di Bergamo Infrastutture, preferisce non sbilanciarsi sui dettagli dell’operazione, il prefetto annuncia che presto «ci sarà un nuovo incontro per definire il futuro anche delle altre caserme cittadine».

(11/11/2003)

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