Vanessa è tornata a Verdello - Video
«Grazie a chi ha lavorato per il rilascio»

Vanessa Marzullo, la volontaria bergamasca rapita in Siria e poi liberata è tornata a casa dei familiari, a Verdello.

Vanessa è giunta a bordo di un’auto e, una volta scesa, è entrata in casa protetta dai familiari, accolta da numerosi giornalisti e cameramen. «Sono contenta di essere finalmente a casa» si è limitata a dire, prima di entrare nell’abitazione, e di affacciarsi un paio di volte a salutare, su richiesta dei giornalisti: «Ringraziamo tutti quelli che hanno lavorato per il nostro rilascio e tutte le persone che hanno pregato con noi»

Qualche minuto dopo, il papà Salvatore ha ringraziato «tutti, il Governo e chi ci è stato vicino in questi mesi. È stata una brutta storia a lieto fine: ora Vanessa ha bisogno di alcuni giorni di serenità e dopo racconterà quello che è successo».

«Nonostante la stanchezza l’ho trovata bene. Ha fatto una cosa pericolosa, ma non sbagliata. Adesso vogliamo qualche giorno di serenità» ha spiegato il padre. «Non ci ha chiesto scusa, perché non c’era nulla per cui chiedere scusa»

«L’ho trovata bene e non ha subito violenze. Si è dunque trattato di una brutta storia fortunatamente a lieto fine. Anche a noi non ha ancora raccontato i dettagli», ha aggiunto il padre.

«Vi prego di riprendere solo il suo ritorno a casa - aveva chiesto la zia Emanuela pochi minuti prima dell’arrivo della ragazza da Roma – ma di non porle domande perché è molto stanca e questo è il momento in cui lasciarla tranquilla». L’auto è arrivata poco dopo le 14,40, guidata dal padre: a bordo c’erano anche il fratello Mario e la mamma Patrizia. Davanti all’abitazione di via Adua a Verdello, le cugine hanno srotolato diversi striscioni di bentornata a casa.

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