Veglia di 500 giovani a Sotto il Monte
«Respirate la santità di Papa Giovanni»

Sono arrivati a gruppi, da tutta la provincia, chi in auto chi a piedi, consapevoli di partecipare a un importante momento di incontro e preghiera. Sono stati circa 500 i giovani della diocesi che si sono radunati al convento francescano di Baccanello, a Calusco D’Adda.

Sono arrivati a gruppi, da tutta la provincia, chi in auto chi a piedi, consapevoli di partecipare a un importante momento di incontro e preghiera. Sono stati circa 500 i giovani della diocesi che si sono radunati al convento francescano di Baccanello, a Calusco D’Adda, per andare in pellegrinaggio a Sotto il Monte e vivere con il vescovo Francesco Beschi la veglia di preghiera della Domenica della Palme, in occasione della XXIX Giornata mondiale della gioventù (Gmg).

Il percorso a piedi a Sotto il Monte è stato momento di scambio e riflessioni ma anche di silenzio e scoperta. «È stato un percorso diverso – ha confermato Stefano Comi del gruppo di Calusco D’adda –. Noi che abitiamo vicino ai luoghi del Papa abbiamo riscoperto questo percorso particolare e suggestivo partito da un luogo che non sapevamo fosse così amato e significativo per Papa Giovanni».

Ad accogliere i ragazzi al Giardino della pace di Sotto il Monte il vescovo Francesco Beschi, i diaconi, i sacerdoti e due gigantografie di Papa Giovanni XXIII e di Papa Francesco, più volte citati nelle letture e nei discorsi. A emozionare i ragazzi i messaggi audio di Papa Giovanni, che riprendevano integralmente il discorso fatto ai carcerati di regina Coeli del 1958 e il famoso discorso della Luna.

«Venire a Sotto il Monte - ha sottolineato il vescovo - significa sentire il profumo della santità come ad Assisi, come in Terra Santa. Papa Giovanni ha amato molto questo luogo e l’ha sempre portato con sé. Respirare aria di santità significa anche riconoscere che le esperienze che abbiamo fatto da giovani rimangono sempre, perché sono qualcosa di spirituale capaci di riempire il cuore e l’anima. Per questo vorrei che tutti potessero respirare un po’ di quest’aria nella vita di tutti i giorni».

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