Vetri dell’ospedale da sostituire
Ma si chiede una nuova perizia

Ospedale, la telenovela delle vetrate dell’hospital street continua. È ormai arcinota la questione delle «crepe», così come è noto che, in alcuni punti, per difetti di installazione dei giunti, i vetri non si incastravano perfettamente nei telai.

Ospedale Papa Giovanni, la telenovela delle vetrate dell’hospital street continua. È ormai arcinota la questione delle «crepe» che si erano manifestate (su un totale di 2.600 lastre, erano almeno 26 quelle in frantumi - ma non crollate perché coperte da guaine speciali - e altre 160 avevano lesioni significative). Così come è arcinoto che, in alcuni punti, per difetti di installazione dei giunti, i vetri non si incastravano perfettamente nei telai e così quando pioveva, l’acqua gocciolava fin sul parquet dell’hospital street. Comunque, sulla sicurezza di queste vetrate o sulla loro resistenza ai carichi non ci sarebbero dubbi, visto che nel luglio scorso anche la commissione di collaudo tecnico amministrativo ha rilasciato la relazione finale (tecnicamente la collaudabilità definitiva). Con un però, per quanto riguarda le vetrate: era stata posta la condizione che per la collaudabilità delle opere andava «programmata e avviata la sostituzione delle vetrate» e la stessa doveva «essere ultimata entro due anni dalla data del certificato di collaudo». Una nota: qualora non vengano attuate le condizioni indicate nella relazione, il collaudo dell’ospedale risulta decaduto. Quindi, l’ospedale cambia le vetrate o no? Quelle ammalorate o con difetti, compresi anche i giunti delle armature installati in modo difettoso, sono stati sostituiti, come ha già fatto sapere in diverse occasioni l’Azienda. Ma sulla questione delle vetrate spunta anche una delibera, adottata il 13 dicembre 2013: «l’incarico di consulenza/asseverazione delle vetrate isolanti di copertura». L’assegnazione dell’incarico per una relazione «pro veritate» è stata affidata al professor ingegnere Antonio Migliacci (anche collaudatore statico del nuovo ospedale), per un compenso di 15.225 euro.

Ed è questa, appunto, la nuova puntata delle telenovela: si chiede all’ingegnere di verificare lo stato a oggi delle vetrate, per una perizia in più. A quanto pare anche se non detto a chiare lettere, l’Azienda ospedaliera vuole ulteriore chiarezza sulla necessità, specificata nella relazione finale di collaudo, di sostituire tutte e 2.600 vetrate. Anche perché, e questo nella delibera si spiega a chiare lettere, gli stessi collaudatori nell’indicare la condizione della sostituzione, «in conformità anche ai pareri del collaudatore statico e dell’ingegnere Stefano Calzolari, consulente nominato dall’Azienda ospedaliera», ricordavano comunque che «i suddetti pareri confermano l’assenza di pericolo anche in caso di deterioramento delle lastre di vetro». Di più: l’Azienda, nella delibera, evidenzia come non risultasse che Migliacci nella sua relazione di validazione della sicurezza delle lastre - pur indicando la necessità di sostituire quelle deteriorate, escludendo cadute di frammenti, e proponendo ispezioni - avesse dichiarato la necessità di procedere alla completa sostituzione. Insomma, sembra quasi che l’ospedale voglia un conforto in più per scegliere poi di non sostituire tutte le lastre (comunque il parere di Migliacci non è ancora arrivato). Intanto, la nota ufficiale è che « l’Azienda ha ritenuto utile acquisire ulteriori pareri sullo stato delle vetrate ad oggi, data la delicatezza della materia e la necessità di gestire oculatamente le risorse. Tutte le vetrate rotte sono già state sostituite e i costanti controlli escludono rischi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA