Il pm in carcere per quasi tre ore
Bossetti: nuovi spunti per l’indagine

È durato quasi tre ore l’interrogatorio in carcere di Massimo Bossetti che da venti giorni ormai si trova dietro le sbarre, in isolamento, con la pesantissima accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio. Al pm ha voluto confermare la sua innocenza e ha cercato di fornire spunti per l’indagine.

È durato quasi tre ore l’interrogatorio in carcere di Massimo Bossetti che da venti giorni ormai si trova dietro le sbarre, in isolamento, con la pesantissima accusa di essere l’assassino di Yara Gambirasio. Al pm ha voluto confermare la sua innocenza e ha cercato di fornire spunti per l’indagine.

L’interrogatorio è stato chiesto proprio da Bossetti, che finora si era avvalso della facoltà di non rispondere. Arrivata in carcere alle 10,40, il pm Letizia Ruggeri è uscita intorno alle 13,35. Sia all’entrata che all’uscita il magistrato non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Hanno parlato invece, all’uscita, i legali dell’accusato, Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni. Sul contenuto dell’interrogatorio è stato posto il segreto d’ufficio, ma gli avvocati hanno spiegato ai giornalisti come Bossetti abbia fornito un’ipotesi alternativa: ha chiarito alcuni aspetti e fornito delle interpretazioni.

Non ha fatto nomi, o almeno gli avvocati non lo hanno confermato: ha invece ripercorso - «per ciò che ricorda» hanno precisato i legali - provando a fornire giustificazioni per quanto gli è stato contestato.

Gli avvocati hanno inoltre negato che la giornata di lunedì in carcere sia trascorsa per Bossetti all’insegna del nervosismo; hanno invece confermato che il muratore è assolutamente tranquillo.

Poi una stoccata alla stampa: gli avvocati hanno preannunciato provvedimenti se qualche giornalista continuerà a raccontare cose non vere. Hanno poi confermato l’intenzione la probabile intenzione di ripetere il test del Dna, elemento chiave dell’inchiesta che ha portato all’arresto.

La mattinata

Una folla di giornalisti e fotografi - almeno una trentina - si è ritrovata martedì mattina davanti al carcere di via Gleno per raccontare dal vivo quello che molti hanno già ribattezzato come «il giorno della verità». Operatori tv pronti a riprendere l’arrivo del pm Letizia Ruggeri.

Davanti al carcere la stampa si è organizzata anche per difendersi dal maltempo: sono stati montati gazebo per proteggere dalla pioggia le apparecchiature e gli operatori dell’informazione. Nei pressi sono stati parcheggiati i furgoni con le cabine di regia e le parabole satellitari.

I primi ad arrivare sono stati i due legali di Bossetti: pochi minuti dopo le 10 Silvia Gazzetti e Claudio Salvagni hanno varcato il cancello per attendere l’arrivo del pm. Intorno alle 10,40 il magistrato ha varcato la soglia del carcere di via Gleno: Letizia Ruggeri è arrivata in auto con i finestrini alzati e non ha rilasciato alcun commento. Il magistrato ha lasciato il carcere alle 13,35, una decina di minuti più tardi invece gli avvocati.

Nel video le loro dichiarazioni

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