Viene da Bergamo? No al prelievo
Donazioni stoppate dal virus West Nile

«È stato a Bergamo? Allora non può donare il sangue». L’uomo, rientrato a Terni dopo un viaggio di lavoro nel territorio orobico, ha strabuzzato gli occhi di fronte alla risposta del medico: «In Lombardia ci sono insetti che, con una loro puntura, possono provocare infezioni al sangue» si è sentito dire l’umbro, che a quel punto non ha creduto alle proprie orecchie.

«Mica sono stato in qualche Paese africano», ha pensato. E invece l’esperto aveva ragione. «Ad agosto – spiega Anna Falanga, medico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e direttore del Dipartimento interaziendale di Medicina trasfusionale ed Ematologia della provincia di Bergamo – in un volatile è stato riscontrato il virus West Nile».

E così, come da disposizioni nazionali, ai non residenti che sono stati qui almeno una notte viene sospesa la possibilità di donare il sangue per 28 giorni. I bergamaschi donatori, invece, vengono sottoposti a un controllo in più rispetto a quelli già previsti.

Tutto su L’Eco di Bergamo del 1° ottobre

© RIPRODUZIONE RISERVATA