Violenze ultrà, il sindacato Coisp
«Bombe carta e chiodi: è uccidere»

Dura presa di posizione di Franco Maccari, segretario generale del Coisp, sindacato indipendente di polizia, che interviene sulle violenze dopo la partita Atalanta-Roma.

«Ultras – spiega – già sanzionati che nella massima libertà insistono nelle loro violenze dirette, tanto per cambiare, contro le Forze dell’Ordine. Storie di tutti i giorni… come cantava qualcuno… Ma nel caso della gravissima aggressione avvenuta a Bergamo già alcuni sono stati individuati come presunti responsabili, e responsabili di aver tentato di uccidere i colleghi. Siamo al dunque, adesso».

«La Giustizia – aggiunge – dovrà dimostrare che per questi criminali ci sono conseguenze serie e concrete, e non solo le consuete chiacchiere affidate ai quattro venti quando c’è l’esigenza politico mediatica di mostrarsi duri ed inflessibili contro la violenza negli stadi ed a favore di noi poveri cretini che alla fine siamo sempre costretti a farci ricucire qualche strappo o ingessare qualche frattura, sempre che siamo abbastanza fortunati da non tornare a casa dentro ad una bara».

«È ora di chiamare le cose con il nome appropriato – prosegue Maccari – e lanciare bombe con chiodi e bulloni vuol dire cercare di ammazzare qualcuno! Basta con il vero e proprio guanto di velluto riservato a certi delinquenti, altro che pugno duro! Questa è gente che dello Stato e delle regole non ha alcun rispetto, ma solo e unicamente disprezzo. Il Daspo e tutte le altre carezzine che gli vengono riservate, non servono a nulla. Bisogna che ciascuno si assuma la responsabilità concreta di ciò che fa, specialmente se lo fa per motivi futili come una partita di calcio o ignobili come l’odio verso le divise».

«È un vero schifo che questo Paese sappia indignarsi e reagire con poderose campagne stampa solo in occasione delle squallide e false accuse che ci piovono addosso se usiamo il manganello di fronte a chi viola la legge usando la violenza che ci costringe a difenderci. Non è tollerabile che passi come normale il tentativo di ammazzare gente che fa il proprio dovere solo perché sullo sfondo c’è una palla che rotola su un campo».

«Le insufficienti iniziative adottate fin qui a proposito dei servizi d’ordine negli stadi – conclude il Segretario del Coisp – manifestano ancora una volta la loro assoluta inadeguatezza a salvaguardare il bene che, per quanto ci riguarda, conta più di tutti: la salute e la vita stessa dei colleghi mandati al massacro. Il minimo che ci attendiamo è che la Giustizia sappia dimostrare la serietà di uno Stato che non può essere letteralmente in balìa dei violenti persino in occasione di una stupida partita di calcio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA