Alla riscoperta della natura
nell’estate del gran caldo

L’estate del gran caldo fa riaprire le finestre. Si avvertono di più i rumori del mondo: voci, suoni, automobili, aerei e tagliaerba. Si impara, nel contempo, ad apprezzare la musica della natura. Le otto pagine dell’inserto del prossimo numero di agosto-settembre di Eco.Bergamo, in uscita domenica 4 agosto, sono dedicate a cifre e consigli per sopravvivere allo smog acustico e ritrovare se stessi.

Il caos del traffico resta, a Bergamo, la principale fonte di disturbo. Di notte il 70 per cento dei rumori urbani arriva dalla circolazione stradale, il 19 dagli aerei, l’11 dai treni. Di giorno, resta al primo posto l’impatto acustico stradale (63%), cresce quello della ferrovia (19), diminuisce quello dell’aeroporto (18). Sono 1.100 i residenti del capoluogo esposti a oltre 75 decibel, il valore più alto. La strada più rumorosa è la Circonvallazione delle Valli, seguita da via Correnti e dalla Mugazzone. I dati sono contenuti nella Mappatura acustica strategica della città, richiesta dall’Unione europea. Giovanni Danesi, direttore dell’Unità di Otorinolaringoiatria e del Dipartimento delle Neuroscienze dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, avverte: «Attenzione al livello dell’audio negli auricolari. La musica alta in cuffia è un rischio, cui si sottopongono, in particolare, i più giovani. Le abitudini sbagliate, se protratte per lunghi periodi, possono determinare danni sanitari».

I suoni, però, sono anche amici dell’uomo. Una ricerca dell’Università di Milano-Bicocca rivela come, per lo sviluppo delle abilità di calcolo, l’ascolto di musica gradevole o del tintinnio delle gocce di pioggia incrementino, più del silenzio, i tempi di risposta e la percentuale di risposte corrette. I suoni della natura, secondo, i ricercatori del Rensselaer Polytechnic Institute dello Stato di New York sono un ottimo sottofondo per favorire la concentrazione nel lavoro d’ufficio.

Anche a due passi dalla città si possono trovare luoghi tranquilli per gustare gli effetti rilassanti dei suoni della natura. Tre esempi: il colle della Maresana; la Val Vertova, in Valle Seriana; i laghi, d’Endine e d’Iseo.

L’estate è il periodo più congeniale per ritrovare il contatto con la natura. Eco.Bergamo, accanto agli altri argomenti, ne parla in vari servizi. A Seriate è nato un laboratorio didattico all’aria aperta in un’area dismessa di 10 mila metri quadrati nella zona industriale di via Pastrengo. Nella <scuola verde>, dotata anche di un casetta di legno, si svolgono attività di divulgazione e per il tempo libero. L’area è suddivisa in quattro sezioni dedicate alla conoscenza dell’ambiente naturale.

E’ il tempo delle escursioni nei boschi, dove si possono trovare piante con proprietà curative, come timo, rosmarino, salvia e lavanda, da cui si ricavano essenze naturali, decisamente più economiche rispetto ai prodotti provenienti dall’Oriente. La lavanda angustifolia è un ottimo rilassante ed è perfetta per lenire gli effetti delle punture di insetti. Il timo è antinfiammatorio, la salvia depurativa e drenante, il rosmarino adatto per le affezioni invernali. Gli esperti, però, avvertono: <Tutte queste sostanze sono utili ma, per le necessità terapeutiche, complementari e non sostitutive delle medicine, con cui, tra l’altro, possono interagire>.

Anche fuori casa, ai margini delle strade, nelle aiuole spartitraffico e a ridosso dei muri, si possono trovare essenze fitoterapiche spontanee, dalla pratolina comune al tarassaco, dal luppolo selvatico all’ortica, alla cicoria. Buona regola non raccogliere queste piante curative in caso di dubbio e limitarsi alle specie più comuni e sicure.

Una vera e propria oasi verde della biodiversità si trova a Montello, accanto all’industria leader nel recupero e riciclo di rifiuti organici e plastica. La moglie del patron, la signora Liliana Sancinelli, accoglie scuole, gruppi, associazioni nella <Casa dei Semi Antichi>, creata tre anni fa. <Educhiamo ad amare la terra>, osserva. I semi si scambiano gratis, secondo i principi dell’economia circolare.

L’agricoltura biologica, intanto, nella Bergamasca è cresciuta, secondo i dati della Coldiretti, del 47 per cento dal 2010 al 2015. Le aziende sono 139: 50 con allevamenti zootecnici e 89 con sole colture vegetali. In testa l’orticoltura.

Per gli appassionati è iniziata da poco la raccolta dei funghi. Nella Bergamasca, secondo le indicazioni fornite da Pierino Bigoni dell’Associazione Micologica Bresadola di Villa d’Ogna, tra 800 e 1400 metri si trovano molti porcini e russole, ma non mancano specie velenose. Nei boschi di larice e pino mugo, fino a 2500 metri, il mediocre laricino, raro il Boletus edulis. Altre varietà sui prati e pascoli alpini. Le Orobie conservano anche un patrimonio floristico particolarmente ricco, sia per il numero di specie, sia per la rarità di alcune.

L’escursione ciclistica consigliata, su questo numero di Eco.Bergamo, prevede la salita da Albino a Selvino con la funivia, dov’è possibile, pagando un doppio biglietto, caricare le biciclette. Raggiunto, senza fatica, l’altopiano, si presentano molte possibilità alternative. Breve ma ripida la salita per Aviatico, imegnativa quella per la Madonna del Perello. Poi si può scendere a Nembro, oppure, per Amora e Ganda, a Gazzaniga. Suggestiva, ma tecnica, la via che riporta alla stazione di partenza della funivia.

Dopo quello di domenica, il prossimo numero di Eco.Bergamo uscirà il 6 ottobre. Buona estate a tutti.

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