Una foglia d’acanto per sostenere il mobile d’arte di Treviglio e della Gera d’Adda

Una foglia d’acanto a simboleggiare la preziosa tradizione dell’intarsio e del mobile d’arte. Ieri sera a Palazzo Visconti, a Brignano Gera d’Adda, in occasione della 5ª edizione della manifestazione «Brignano che produce», è stato il marchio «mobile d’arte di Treviglio e Gera d’Adda», recentemente depositato a livello comunitario. L’iniziativa rientra nel progetto «azioni di sostegno per comparti produttivi in difficoltà della provincia di Bergamo», cofinanziato dalla Regione Lombardia e da Unioncamere Lombardia.

Il marchio, realizzato da un team di esperti in collaborazione con l’Università degli Studi di Bergamo, verrà assegnato da una Commissione di attribuzione coordinata da Marina Redondi, responsabile dell’Euroservice dell’Associazione artigiani, alle imprese del settore che si impegnano a rispettare un protocollo che garantisce una produzione di alto livello. Per dare maggiore visibilità ai contenuti dell’iniziativa e per mantenere costantemente aggiornate le aziende partecipanti è stato realizzato anche un sito internet all’indirizzo «www.azioni-artigianato.it».

Per Mariella Piantoni, ricercatore di economia e gestione delle imprese internazionali dell’Università degli studi di Bergamo, è certamente importante il ruolo svolto dall’università nel progetto allo scopo di accrescere la competitività delle imprese, in un comparto che - per dirla con Luigi Cassani - ha alle spalle un’illustre storia.

Ma è sull’oggi e sul domani che puntano, ovviamente, le aziende del settore dislocate nella bassa. Il grosso ha ovviamente sede a Treviglio (per il 42% del totale), seguono Castel Rozzone (18%), Calvenzano (15%), Caravaggio (13%), Brignano (7%), Pagazzano (2%), Casirate d’Adda (2%) e Arcene (1%).

Il 35% delle imprese è costituito da produttori (realizzano soggiorni, camere, camerette, sale da pranzo, complementi d’arredo), mentre il 65% lavora per conto terzi (lucidatura, ebanisteria). Sono complessivamente 350 le persone occupate nelle piccole e medie imprese del comparto (il 60% nelle aziende di produzione di prodotti finiti).

Il grado di internazionalizzazione delle aziende del mobile d’arte di Treviglio e della Gera d’Adda è elevatissimo: l’85% delle società è abituale esportatore e i mercati principalmente serviti sono gli Stati Uniti, l’Estremo Oriente, i Paesi arabi e l’Europa occidentale. Attraverso mostre e fiere e i contratti di agenzia si intende affinare le tecniche di penetrazione nei nuovi mercati; ma occorre anche abbandonare l’attuale scarsa propensione alle alleanze.

Due parole anche sul simbolo del marchio presentato ieri sera: la foglia d’acanto è infatti un elemento decorativo che nell’antichità classica rappresentava un elemento costitutivo del capitello della colonna corinzia. Dal Rinascimento in poi il motivo è usato nella decorazione di oggetti, in sculture e soprattutto nell’intaglio del mobile in diverse forme. Nel Settecento gli intagliatori veneziani utilizzano ampie volute di foglie d’acanto che vengono riproposte anche con il Neoclassicismo. L’acanto quindi è segno distintivo che ritorna e ciò ben si addice al settore del mobile d’arte della Gera D’Adda che riproduce diversi stili pur mantenendo la stessa eleganza.

(02/10/2004)

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