Imprese artigiane in calo
Ma il comparto tiene ancora

Calano le imprese artigiane nella nostra provincia, circa 400 unità in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma il dato non preoccupa.

L'approfondimento su L'Eco di martedì 2 febbraio

Il segno è negativo, ma, dato il contesto, va senz’altro considerato come positivo. Anche perché il calo delle imprese artigiane registrato nella nostra provincia nel quarto trimestre 2009 è ancora tutto sommato contenuto (circa 400 unità in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), e dunque non solo non preoccupa ma è considerato alla stregua di un evitato disastro.

«Tenuto conto del quadro generale in cui le nostre aziende operano - dice il presidente dell’Associazione artigiani, Angelo Carrara - si tratta di un raffreddore, di un’influenza leggera che per fortuna non si è tramutata in una grave polmonite. Se ci avessero detto nel gennaio 2009 che il calo a fine anno sarebbe stato dell’1,2%, quale risulta oggi, ci avremmo messo la firma tutti, dato che le Cassandre prevedevano un ridimensionamento addirittura del 20%. Ma anche un 7-8% di imprese in meno sarebbe stato grave, e invece ci siamo fermati all’1,2%».

«I dati - aggiunge Remigio Villa, presidente dell’Unione artigiani - conferma che l’artigianato come micro-impresa tiene. Ovviamente, in questa fase, non ci si poteva aspettare una performance super, vi è indubbiamente una crisi di fiducia che colpisce anche gli investimenti. Si tratta di un indice non positivo ma anche di un calo contenuto, e va evidenziato il fatto che le libere attività che giocano più sulla qualità e sulla personalizzazione del prodotto hanno tenuto di più. Stesso discorso per le imprese che si rivolgono direttamente al consumatore finale rispetto a quelle che lavorano per le grandi imprese industriali oggi in crisi».

L'approfondimento su L'Eco di Bergamo di martedì 2 febbraio

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