Nel 2009 ammesse 30 società
al concordato preventivo

Venti giorni, è questo l'arco di tempo che i creditori chirografari hanno a disposizione dopo l'adunanza in Tribunale per decidere se approvare o meno la proposta di concordato preventivo di un'azienda loro debitrice.

L'inchiesta su L'Eco di martedì 2 febbraio

Venti giorni, è questo l'arco di tempo che i creditori chirografari hanno a disposizione dopo l'adunanza in Tribunale per decidere se approvare o meno la proposta di concordato preventivo di un'azienda loro debitrice. Benché possano esprimersi anche in sede d'assemblea, i creditori nella maggior parte dei casi si riservano di farlo nelle tre settimane successive, sfruttando l'opportunità di poter far pervenire il proprio parere anche attraverso lettera o raccomandata. E così a Bergamo è successo anche nel 2009, anno in cui il Tribunale ha ammesso a questo tipo di procedura quasi 30 società.

Un'inchiesta de L'Eco prende in esame alcune fra quelle le cui adunanze dei creditori si sono svolte nella seconda metà del 2009. In particolare l'indagine mette a fuoco i casi delle aziende Fratelli Carlessi Spa di Urgnano, Omf Turra srl di Grumello del Monte, Arredo B3 di Borella Lorenzo & C. snc di Lallio, Omegher's srl di Seriate, Incama - Industria Camiceria Maglieria srl di Treviolo, Elco Spa di Bergamo, Art-Tecno srl unipersonale di Bergamo.

L'inchiesta su L'Eco di martedì 2 febbraio

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