Cisl: per combattere la crisi
un patto sindacati - Comuni

La CISL di Bergamo ha avviato, con il consiglio generale di mercoledì 17 febhbrao, la sua campagna di concertazione territoriale nel settore del welfare: ogni Comune sarà interessato dalla contrattazione con le parti sociali, su un progetto di rivendicazioni condiviso dai sindacati e che non riguarderà solo i pensionati o le altre cosiddette fasce deboli, ma dovrà coinvolgere anche le categorie dei lavoratori attivi, “soprattutto in un periodo come questo dove la crisi ci costringe a confrontarci con esigenze un tempo riservate ai soli pensionati”.

Pier Angelo Mariani, segretario della CISL bergamasca responsabile dell'area sociale, ha così lanciato l'idea dell'UST per una nuova stagione di trattative, “che possa porre al centro della nostra azione le tante emergenze, sociali e sanitarie, fiscale e di servizi che le famiglie e i cittadini dei nostri comuni vivono quotidianamente”.

Per dirla con il segretario regionale della CISL, Ugo Duci, “i comuni facciano una rotonda in meno e mettano a disposizione qualche risorsa in più per il sociale, e soprattutto accettino il confronto con il sindacato per modellare risposte adeguate alle esigenze”.

“A partire – prosegue Mariani – da una fiscalità locale che tenga presente le differenze e le potenzialità delle persone; da un'attenzione alla non autosufficienza ancora non facilmente riscontrabile in tanti enti locali; da interventi mirati nei confronti dei cittadini in difficoltà occupazionali; da un atteggiamento nuovo nelle tariffe dei servizi…. D'altronde, così come i Contratti – nazionali o decentrati – sono veicoli di forte affermazione della nostra cultura partecipativa contrattuale, anche la contrattazione sociale è l'espressione della nostra cultura sociale: uguaglianza, solidarietà, partecipazione, sussidiarietà (quella vera!) e responsabilità. Attraverso la contrattazione sociale possiamo, infatti, declinare il modello di società che abbiamo in mente, e nel cuore; un modello che non vogliamo assolutamente abbandonare nonostante la società stessa, le nostre comunità, paiono andare in tutt'altra direzione; non volendo rassegnarci, dunque, ad un' involuzione individualista, frammentaria ed anche superficiale delle nostre comunità ed anche del nostro corpo associativo fino ad arrivare ad una sorta di ..... nichilismo sindacale. Questo, dunque, affidiamo alla contrattazione sociale, alle nostre piattaforme; questo prima ancora che gli stessi risultati, anche se, ovviamente, i risultati sono tutt'altro che un “optional”.

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