Imprese extracomunitarie, la Bergamasca è una roccaforte

Aziende a guida extracomunitaria: a Bergamo si concentra l’8,6% delle imprese lombarde. Milano, Brescia e Bergamo: ecco, nell’ordine le tre province lombarde con il maggior numero di imprenditori extracomunitari. Il capoluogo regionale, alla fine del terzo trimestre del 2003 ne contava 13.218 (contro gli 11.392 dello stesso periodo del 2002 e, di conseguenza, con una crescita anno su anno del 16%); la «Città della Leonessa», invece, ne contava 3.025 (il 26,2% in più rispetto ai 2.397 di fine settembre 2002), mentre Bergamo ne contava 2.133: il 17% in più rispetto alle 1.823 imprese dell’anno precedente.Complessivamente, stima la Camera di commercio di Milano (attraverso il Lab. MIM su dati del Registro delle Imprese), le ditte individuali extracomunitarie hanno raggiunto - nel 3° trimestre 2003 - quota 24.684 in Lombardia: vale a dire il 5,9% delle ditte individuali presenti in Lombardia. La loro crescita si attesta al 19,3%: molto superiore rispetto alla media delle imprese individuali in generale, che, in Lombardia, ha messo a segno un incremento dello 0,8%. Complessivamente, le imprese extracomunitarie lombarde danno lavoro a 27 mila persone, tra cui 5.400 lombardi.

«La crescita delle imprese con titolare di origine extracomunitaria - sottolinea Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano - si integra con la caratteristica apertura milanese e lombarda al mondo esterno e internazionale. Un filo rosso che ci lega al nostro passato. Ma che oggi assume aspetti nuovi: ci troviamo a far fronte sul nostro stesso territorio, a dare risposte alle diversità culturali, ad esigenze emergenti».

Tenuto conto dello stock d’aziende, Bergamo rappresenta l’8,6% del totale delle imprese extracomunitarie presenti in Lombardia. Milano ne conta il 53,5% e Brescia il 12,3%. Se la provincia orobica si colloca nelle prime file per quanto riguarda i numeri delle imprese gestite da extracomunitari, in termine di crescita è la provincia di Cremona a segnare il maggior incremento anno su anno: più 31,3%. Unm dato che si confronta con quello di Mantova (dove la crescita si è attestata al 28,4%), e quello di Lodi (che con il suo più 27,9% è la terza provincia per crescita). Da questo punto di vista Bergamo risulta sotto la media: il suo 17%, infatti non solo la colloca al terzultimo posto regionale (dietro di noi solo Milano, con il suo più 16%, e Sondrio che ha messo a segno un incremento pari all’11%) ma come prima provincia al di sotto della media regionale che, al contrario, nello stesso periodo ha registrato un incremento pari al 19,3 per cento.

Per quanto riguarda le nazionali più diffuse, è la comunità cinese che «conduce», per numero di imprese individuali, la classifica lombarda fotografata al 3° trimestre scorso: 3.241 imprese, pari al 13,1% del totale delle imprese extracomunitarie. Seguono le comunità «marocchina» con 3.031 imprese (12,3%), «egiziana» con 3.015 imprese (12,2%), «albanese» (1.394 imprese, 5,6%), «senegalese» (1.240 imprese, 5%), «tunisina» (1.175 imprese, 4,8%), e «rumena» (1.107 imprese individuali, 4,5%).

Per la crescita percentuale guida la comunità «albanese», con 413 nuove imprese individuali (+42,1%). Seguono la comunità «pachistana» (+41,2%, 162 nuove imprese), e «rumena» (+36%, 293 nuove imprese).

Tra i singoli comparti, primeggia il commercio (32,1%), seguito dalle costruzioni (26,8%), dalle attività manifatturiere (14,6%), dalle attività immobiliari, noleggio, informatica e ricerca (10,4%), dai trasporti, magazzinaggio e comunicazioni (7,8%), da alberghi e ristoranti (3,5%).(11/02/2004)

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