Alla «B&B» di Cazzano
da 5 mesi senza stipendio

I 13 dipendenti della B&B Tessitura di Cazzano S. Andrea non ricevono lo stipendio da oltre 5 mesi, inclusa anche l'indennità di Cassa dal 15 dicembre, quando la produzione è stata bloccata quasi completamente. La situazione viene messa a conoscenza dalla Femca Cisl, dalla Rsu e da alcuni lavoratori con una lettera aperta a cittadinanza e mezzi di informazione, nella quale si espongono tempi e temi della questione.

“La ditta - si legge nel documento – ha rischiato di chiudere i battenti nell'agosto 2009 a causa della forte crisi che ha colpito l'intero settore tessile, oltre che per una amministrazione dell'azienda non all'altezza della situazione. Le dimissioni dell'amministratore assegnarono la ditta a uno dei soci, per il quale la priorità sembrava quella di salvare azienda e posti di lavoro. Recuperata anche una parte dei crediti di clienti insolventi, la B&B – prosegue la lettera – aveva buone possibilità di riprendersi e tornare competitiva come lo era stato in precedenza”.

Ma proprio a questo punto la faccenda ha iniziato a assumere toni drammatici. “L'erogazione delle buste paga veniva promessa e rimandata di giorno in giorno, ogni volta con scuse di ogni genere. Il tempo passa e i lavoratori non hanno percepito ben 5 buste paga; nemmeno la Cassa Integrazione Straordinaria viene erogata, visto che dovrebbe essere la ditta a anticiparla”.

“Anche nell'ultimo incontro di settimana scorsa – dice Massimiliano Torri, operatore incaricato di seguire l'azienda – l'azienda si era ufficialmente impegnata a versare gli stipendi tramite assegno che è stato spedito a casa tramite raccomandata, ma a oggi nessun lavoratore ha ancora ricevuto l'assegno ne quantomeno la raccomandata. La Femca Cisl si è attivata per il recupero delle spettanze dando mandato all'ufficio Vertenze Cisl e facendo in sede legale gli opportuni passi; stiamo cercando inoltre di velocizzare il riconoscimento del pagamento della Cigs direttamente dall'Inps, sperando sempre che nel frattempo l'azienda riesca a pagare e continuare con l'attività aziendale, considerato che in Val Seriana oggi è molto difficile trovare altra soluzione occupazionale anche in altri settori”.

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