Montezemolo agli industrali: rapporti più sereni col Paese

Competitività delle imprese italiane e declino dell’economia nazionale. Sono i temi che hanno dominato l’assemblea annuale degli industriali di Bergamo, che si è tenuta questa mattina nella sede del Centro Congressi Giovanni XXIII.

«È necessario instaurare rapporti più chiari, sereni e collaborativi con il governo, i sindacati, le istituzioni e il Paese». Così il presidente designato di Confindustria, Luca Cordero di Montezemolo, si è rivolto in teleconferenza alla platea degli industriali bergamaschi. Secondo Montezemolo «mai come in questo momento ci sono tante cose da fare. Dobbiamo cercare di essere più classe dirigente, con passione e determinazione». Montezemolo ha quindi rivolto ai presenti in sala l’invito a «rimboccarsi le maniche visti i momenti difficili in cui siamo. Ma sono convinto - ha detto - che ce la faremo perché gli industriali possiedono molto ottimismo, ragione e passione».

L’assemblea degli industriali bergamaschi era cominciata con la parte privata, aperta a tutti gli associati per la proposta e l’approvazione delle modifiche statutarie; l’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo e la premiazione delle aziende associate da oltre 50 anni.

Successivamente, dalle 11.30, si è tenuta una tavola rotonda sul tema «Quale industria per il futuro» coordinata dal caporedattore di Ventiquattrore.tv Luca Orlando, alla quale hanno partecipato, oltre al presidente dell’Unione degli Industriali di Bergamo, Andrea Moltrasio, Emma Marcegaglia, amministratore delegato della società Marcegaglia Spa, Gino Zambaiti, consigliere delegato della Zambaiti Copertificio Spa, Giampiero Auletta Armenise, amministratore delegato della Bpu di Bergamo, l’economista Francesco Giavazzi e il direttore de L’Eco di Bergamo Ettore Ongis.

La vicepresidente designata di Confindustria, Emma Marcegaglia, giudica inopportuno un taglio agli aiuti alle imprese da parte dello Stato in un momento difficile per l’economia nazionale anche se si dice pronta a ridiscuterne alcune modalità. «Togliere gli incentivi alle imprese per finanziare una riduzione dell’Irpef è sbagliatissimo» ha spiegato. La Marcegaglia ha poi aggiunto che «se si vogliono ridurre le tasse bisogna iniziare dall’Irap e non solo dall’Irpef. In questa situazione di bilancio statale inoltre tagliare l’Irpef non crea nessun effetto sui consumi». La vicepresidente designata di Confindustria ha preannunciato una fine «della conflittualità inutile» nella politica della nuova giunta di Confindustria e ha invitato le forze politiche a «non realizzare scelte elettorali e di sapore populista. In questi anni abbiamo visto della conflittualità sterile, anche con i sindacati, pur mantenendo una linea definita infatti, non bisogna partire con una conflittualità a priori». Infine sul tema della flessibilità del lavoro, la Marcegaglia ha spiegato che «la competitività delle imprese italiane non dipende solamente dal costo e la flessibilità dei lavoratori».

Per l’economista Francesco Giavazzi «gli imprenditori che stanno sul mercato e che sfidano la concorrenza devono chiedere l’eliminazione degli aiuti di Stato alle imprese. Questi aiuti alle imprese private valgono il 2% del Pil ed è una politica sbagliata perché incentiva gli imprenditori a fare attività di lobbying, la riduzione delle imposte invece vale per tutti e non favorisce solo chi riesce a entrare nei corridoi delle istituzioni pubbliche». Secondo l’economista la riduzione delle imposte potrebbe essere realizzata anche attraverso una riduzione dell’Irap e non solo dell’Irpef sulle persone fisiche.

L’amministratore delegato di Fiat, Giuseppe Morchio, è intervenuto sul rilancio del gruppo, attraverso un’intervista filmata. «Dobbiamo ricreare lo spirito fondante per recuperare competitività sui mercati internazionali attraverso l’ innovazione tecnologica e la formazione degli uomini - ha detto Morchio -. Fiat ha fatto una scelta precisa rifocalizzandosi sull’auto, le macchine agricole e i veicoli industriali». Secondo l’ad il gruppo torinese punta ora a realizzare investimenti «in risorse umane, cosa che abbiamo fatto creando una squadra internazionale. È un processo che portiamo avanti da 14 mesi - ha concluso - e che ha incontrato difficoltà come a Melfi ma abbiamo superato questi eventi».

(17/05/2004)

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