Vertenza Ubi, ancora nessun'intesa
La trattativa riprende mercoledì

Neanche con la trattativa serrata del fine settimana è stato possibile trovare un accordo sulla vertenza Ubi. Dopo tre notti la delegazione sindacale e quella aziendale hanno deciso una pausa di riflessione. Al centro della discussione c'è il piano di riorganizzazione presentato dal gruppo bancario a fine marzo che prevede interventi di chiusura di 59 filiali e 40 minisportelli e la trasformazione di 101 filiali in minisportelli.

L'operazione prospetta, includendo anche la «coda» del vecchio piano industriale 2007-2010, l'uscita di 895 persone e all'interno di un processo di «ricambio generazionale» la stabilizzazione del rapporto di lavoro per un certo numero di giovani con contratto a tempo determinato o interinale. In base alla normativa i tempi per la definizione dell'accordo a questo punto sarebbero scaduti, ma dato che resta la volontà di trovare un accordo, le parti hanno concordato di proseguire nella trattativa, fissato un nuovo incontro per mercoledì alle 9 di mattina.

Mercoledì si riprenderà quindi a trattare sui nodi della vertenza che di fatto restano in particolare quelli relativi agli incentivi e alle modalità di uscita, riguardo a tempi ed esercizio della volontarietà, e al numero dei lavoratori «precari» coinvolti dalla stabilizzazione e le modalità di applicazione.

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