Bergamo, in cinque anni
500 portalettere in meno

Telecomunicazioni, grafici, cartai e Poste. Sono questi i settori che sono stati protagonisti nella giornata di martedì 18 maggio al presidio di piazza Matteotti, che Cgil, Cisl e Uil Bergamo stanno animando dal 10 maggio.

Telecomunicazioni, grafici, cartai e Poste. Sono questi i settori che sono stati protagonisti nella giornata di martedì 18 maggio al presidio di piazza Matteotti, che Cgil, Cisl e Uil Bergamo stanno animando dal 10 maggio.

«Il settore che attualmente ha la situazione più grave è sicuramente quello delle telecomunicazioni - ha spiegatoGigi Pezzini, segretario Fistel-Cisl -. In particolare la situazione della Telecom che vuole espellere circa 6.800 persone a livello nazionale». Difficile quantificare, per ora, la ricaduta su Bergamo, ma in questa riorganizzazione «sono coinvolti anche i settori di technology information - ha aggiunto Gianni Dall'Angelo, Uilcom-Uil -, cioè figure di alto livello come gli ingegneri che fanno software, ritenuto il nocciolo più importante e ora, con il nuovo piano, esternalizzati in una serie di società, che in realtà sono solo scatole vuote».

Per quanto riguarda i settori dei cartai e dei grafici la crisi, in generale, deriva dalla crisi finanziaria ed economica. In particolare, «siamo una provincia che non ha più aziende che producono carta - ha spiegato Pezzini -. Con la chiusura del comparto di produzione della Pigna, si chiude questo capitolo in Bergamasca. Restano molte attività cartotecniche, suddivise in tante piccole realtà che, con la globalizzazione, hanno problemi di competitività sul mercato».

Nel comparto delle Poste, «l'azienda non utilizza la cassa integrazione - ha illustrato Gabriella Tancredi, Slp-Cisl -, ma modalità più sottili, come, nella sportelleria, la mancata copertura del turnover di chi esce e le uscite incentivate». Così facendo, a Bergamo, negli ultimi 5 anni, «si è passati da 2 mila a 1.500 unità circa». Inoltre, agli sportelli «a Bergamo abbiamo avuto 50 unità in meno solo nell'ultimo anno», come hanno detto Comelli e Fabrio Truzzi, Cgil Poste, e «il servizio funziona a giorni alterni in alcuni piccoli centri della nostra provincia», ha aggiunto Tancredi. Si aggiungono, poi, i problemi della distribuzione, con disservizi che vengono tamponati con contratti a tempo determinato.

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