«Finazzi» di Comun Nuovo:
grido d'allarme dei sindacati

Venerdì 28 maggio i 22 lavoratori della ditta Finazzi arredamenti di via Europa a Comun Nuovo, azienda che produce arredamenti per esercizi pubblici,  in arretrato ormai di tre mensilità e preoccupati per il loro posto di lavoro, hanno dichiarato lo stato di agitazione per chiedere attenzione sulla loro drammatica situazione.
 
La Finazzi arredamenti nasce nel giugno 2008 da un affitto di ramo d'azienda concesso dal tribunale di Bergamo per conto della ditta Rach Finazzi sull'orlo del fallimento, operazione sostenuta - si legge in un comunicato - anche dalla Filca Cisl, nel tentativo di salvare l'attività produttiva e il posto di lavoro ai dipendenti in forza.

«Chiediamo alle autorità preposte - dichiarano Luca Legramanti  e Umberto Giudici della Filca Cisl - di verificare quale sia stato  il ruolo della neo-nata società commerciale “Arredamenti Italiani” , e delle altre commerciali che si sono succedute in questi anni, che figura come intermediaria in tutti i contratti acquisiti e che  secondo noi, potrebbe essere stato lo strumento per dirottare all'esterno ogni eventuale margine di redditività prodotto e spingere di nuovo questa azienda sull'orlo del fallimento.
Nonostante la grande mole di lavoro prodotto da Finazzi arredamenti, l'azienda ancora oggi si trova in totale situazione di insolvenza non solo delle 3 mensilità nei riguardi di tutti i dipendenti ma anche nei riguardi dell'inps per i contributi dei lavoratori non versati e totalmente insolvente nei confronti dei fondi di previdenza complementare ai quali dovevano essere destinati le quote di tfr e la contribuzione regolarmente detratta dalle buste paga oltre che essere completamente inadempiente rispetto alla tutela dei lavoratori, della loro sicurezza e delle normative antincendio».

Il sindacato prosegue segnalando che «la pazienza dei lavoratori è giunta al termine e  non sono più disposti ad accettare oltre le continue ed inutili giustificazioni aziendali e chiedono la solidarietà al presidio che si terrà fuori dall'azienda il giorno 31 maggio dalle 8.30 e chiedono alle autorità e agli organi preposti che intervengano per accertare le responsabilità e le inadempienze denunciate».

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