Indesit, la Cgil: senza un confronto
non uscirà nemmeno una lavatrice

«Fino a quando non ci sarà un vero confronto per ritirare la chiusura dello stabilimento di Brembate Sopra, il presidio dei lavoratori non farà uscire nemmeno una lavatrice». L'annuncio arriva dalla Cgil di Bergamo dopo che, nel pomeriggio di giovedì, la «direzione dello stabilimento Indesit ha chiesto un incontro sindacale esclusivamente alle rappresentanze sindacali unitarie, escludendo di proposito la partecipazione dei sindacalisti territoriali di Fim-Cisl, Fiom-Cgil Uilm-Uil, per discutere i pesanti problemi causati dal presidio dei lavoratori, che impedisce di fare uscire le lavatrici prodotte e vendute».

Consegne che - spiega un comunicato della Fiom - i clienti iniziano a sollecitare. «Dopo soli due giorni infatti, il presidio delle portinerie inizia a creare pesanti problemi all'azienda, che si trova di fronte anche alle continue richieste dei clienti che richiedono la consegna dei prodotti acquistati, oltre al fatto che la produzione delle sei ore di lavoro giornaliere (le altre 2 sono in sciopero), a breve saturerà il magazzino dei prodotti finiti, con evidenti problemi di spazio e di allocazione delle lavatrici prodotte».

«Come Fiom-Cgil - prosegue il comunicato - abbiamo sottolineato anche nelle assemblee il continuo comportamento scorretto della direzione, che anche in questo caso, tende a dividere il sindacato, impedendo la partecipazione dei rappresentanti territoriali, volendo confrontarsi esclusivamente con i delegati aziendali».

«Insieme alle lavoratrici e ai lavoratori presenti alle assemblee e al presidio delle portinerie – dice Mirco Rota, segretario generale della Fiom-Cgil di Bergamo – abbiamo deciso che, fino all'incontro di coordinamento fissato per il giorno 17 giugno, non consentiremo l'uscita di nemmeno una lavatrice. La Indesit non può pensare di licenziare 430 lavoratori attraverso un un comunicato stampa del suo Cda e pretendere di non avere alcun problema, fino al punto da richiedere ai lavoratori e al sindacato di comportarsi come se nulla fosse accaduto. Per questo, continueremo insieme le iniziative sindacali fino a quando da parte dell'azienda non ci sarà un ripensamento rispetto alla grave ed insultante decisione presa nei confronti dei lavoratori, che da anni hanno consentito a questo marchio, importanti risultati produttivi ed economici».

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