Gruppo Mazzucconi, il concordato
passa dal rilancio dell'azienda

Invece che sulla liquidazione, per soddisfare i creditori chirografari si punterà sul rilancio dell'attività aziendale. Sono questi i presupposti su cui si fonda la proposta concordataria del Gruppo Maberfin di Ponte San Pietro, presentata mercoledì mattina al Tribunale di Bergamo nel corso dell'adunanza dei creditori.

Pur trattandosi di un'unica proposta, il voto da parte dei chirografari è stato espresso per ciascuna delle cinque società che costituiscono la realtà industriale specializzata nelle fusioni in alluminio e lavorazioni meccaniche per il settore dell'automobile. E precisamente: Maberfin Spa (favorevoli per oltre 1,2 milioni di euro), Fonderie Mario Mazzucconi Spa (5,7 milioni), Tekal Spa (nessun voto), Fonderia San Possidonio srl (424 mila) e Rono Spa (2,5 milioni), tutte con sede legale a Ponte San Pietro ad eccezione dell'ultima che ha sede invece ad Almenno San Bartolomeo.

Nell'assemblea, presieduta dal giudice delegato Marino Marongiu, non sono state raggiunte le cinque maggioranze utili all'approvazione del concordato. Per i creditori chirografari delle diverse società, che avranno ancora 20 giorni di tempo per far pervenire il proprio parere favorevole alla Cancelleria fallimentare di via Borfuro, è prevista la liquidazione di una percentuale compresa tra il 62 ed il 68% dei loro crediti.

Le società, con ricorso depositato lo scorso 26 ottobre, hanno chiesto di essere ammesse alla procedura concorsuale secondo una formula mista che prevede finalità da un lato di recupero delle imprese, e quindi la prosecuzione dell'attività di produzione, destinando parte del cash flow degli esercizi futuri ai creditori, e dall'altro finalità liquidatorie, attraverso la cessione di immobili e impianti non più strategici. Il Tribunale ha dichiarato aperta la procedura il 18 novembre scorso.

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