Cgil, Cisl e Uil sulla Indesit:
«Confindustria si faccia sentire»

Uniti, perché ai lavoratori che stanno «aggrappati» a quel presidio non interessano i distinguo o le dissertazioni sui massimi sistemi. Vogliono un sindacato compatto, che lotti al loro fianco, e così si è materializzato ieri pomeriggio, davanti ai cancelli Indesit di Brembate Sopra, quando sono arrivati in visita i tre segretari confederali di Bergamo: Ferdinando Piccinini per la Cisl, Luigi Bresciani per la Cgil e Marco Cicerone per la Uil.

Cgil, Cisl e Uil hanno già messo a punto un documento, chiamando a raccolta tutti i parlamentari bergamaschi. «Al termine del doppio confronto tra azienda e sindacati - spiega Piccinini - convocheremo il 12 luglio a Bergamo tutti gli onorevoli e senatori del territorio, facendo loro sottoscrivere un documento bipartisan che li impegnerà a salvaguardare, con priorità assoluta, lo stabilimento Indesit di Brembate. Ci sembra opportuno poi che anche Confindustria Bergamo si faccia sentire: finora hanno giustificato il loro silenzio, essendo i Merloni legati a un altro territorio, ma è un'attenuante debole».

Cicerone, Piccinini e Bresciani hanno rilanciato anche su un altro punto: «Le istituzioni, dialogando con Indesit, devono anche essere in grado di agevolare investimenti sull'innovazione, mettendo a disposizione i centri d'eccellenza sul territorio, da Servitec al Kilometro Rosso: ogni strada deve essere percorsa per mantenere il lavoro qui».

E nella giornata odierna, al presidio dei lavoratori Indesit si aggregheranno anche i 19 lavoratori della mensa e dell'impresa di pulizie che, dopo l'annuncio della chiusura del polo produttivo bergamasco, vivono anch'essi giorni di tensione e ansia.

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