Vicenda Donora: il 1° luglio
un vertice alla Regione

Incontro i Regione, il 1° luglio, per la vertenza della Donora: al tavolo di Gianni Rossoni, assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia sono attesi Roberto Roncalli, direttore delle risorse umane del gruppo Candy, Carlo Mazzoleni, presidente di Confindustria di Bergamo, Gianmario Gatta, sindaco del comune di Cortenuova, Enrico Zucchi, assessore al lavoro della provincia di Bergamo, e i rappresentanti dei sindacati, Mirco Rota per la Fiom Cgil e Massimo Lamera per la Fim Cisl e la Rsu.

Da settimane - precisa un comunicato della Cgil - i lavoratori continuano a presidiare a sorpresa i cancelli davanti all'azienda metalmeccanica che produceva qui frigoriferi per il gruppo Candy, chiusa ormai da metà 2006, con l'eccezione del magazzino. Il 31 dicembre 2009 si era concluso un periodo di cassa integrazione in deroga. All'assessore regionale Rossoni i sindacati avevano già una prima volta chiesto di intervenire per un allungamento della cassa, poi ottenuto con decorrenza dal 1° gennaio. Il 30 aprile scorso, anche il periodo supplementare di cassa si è concluso e a oggi, senza prospettiva lavorativa e senza cassa, restano circa 150 lavoratori.

«Chiederemo una proroga di altri 4 mesi di cassa integrazione in deroga, corsi di formazione nel settore della logistica per gli uomini e corsi generici per le donne oltre al riassorbimento di una quindicina di lavoratori nel magazzino, come promesso dalla stessa Donora tempo fa» dice Gianluigi Belometti della Fiom. «Chiediamo un grande impegno, nuovamente, da parte della Regione e un impegno per la cassa deve venire anche dalla Provincia di Bergamo. Nel frattempo, continuiamo coi presidi: ieri, ad esempio, la nostra presenza davanti alla fabbrica ha intralciato l'ingresso e l'uscita di una ventina di camion».

Altra novità degli ultimi giorni è stato l'annuncio ufficiale da parte dell'azienda, di fronte all'assessore provinciale a ai sindacati, dell'imminente vendita dell'area industriale Donora: «Alla luce di questa vendita, la proroga della cassa che chiediamo è ancora più opportuna visto che potrebbe chiudere il cerchio apertosi nel 2006 con la fine della produzione, nell'ambito di un discorso di re-industrializzazione. Vorremmo conoscere gli acquirenti e approfittare del cambiamento di scenario per trattare con loro il rientro il più possibile numeroso di lavoratori nel polo logistico, anche perché si prevede un aumento delle cubature che potrebbe preannunciare l'allargamento dell'attività».

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