Indesit, anche i parroci in campo
Aiutiamo gli operai in difficoltà

«Le parrocchie del vicariato stanno pensando a come fare per sostenere anche economicamente le famiglie colpite dalla crisi Indesit». Così don Corinno Scotti, parroco di Brembate Sopra, si è espresso a margine della Santa Messa celebrata ieri sera all'ingresso dello stabilimento Indesit, a cui hanno partecipato circa 200 persone.

Da un pulpito insolitamente affiancato dalle bandiere dei sindacati, don Scotti, che ha concelebrato con il parroco di Ponte San Pietro, don Luigi Paris, e con don Francesco Bigatti per l'Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il lavoro, si è rivolto ai presenti invitandoli a conservare uno spirito di fratellanza, per poi aggiungere che un miracolo «sarebbe quello di convertire i cuori di chi ha in mano questa situazione». Perché «noi siamo qui a chiedere che ci venga riconosciuta la dignità del lavoro», ha detto don Scotti durante l'omelia.

È stato un appello alla proprietà Indesit, quindi, quello che ha rivolto il parroco di Brembate Sopra, ricordando la vicinanza della Chiesa in momenti di difficoltà e smarrimento come questi («Se pensate che come parroci possiamo fare qualcosa, ditecelo»), una situazione che, secondo don Scotti, rischia di creare tensioni anche in famiglia e di generare preoccupazione per il futuro dei propri figli.

E ricordando i 430 posti di lavoro a rischio alla Indesit, ha rievocato anche la situazione dei lavoratori Legler e Gildemeister. «Ai tempi del profeta Isaia c'erano i prepotenti che umiliavano i più deboli - ha evidenziato don Scotti - e oggi siamo nella stessa situazione di 2.800 anni fa». Il parroco ha inoltre precisato che «dobbiamo essere costruttori di fraternità e giustizia», e rivolgere un pensiero anche agli «altri» che soffrono, rievocando la sua esperienza da missionario in Paesi dove la gente non può contare neppure sul sindacato.

Maggiori dettagli su L'Eco di Bergamo del 27 giugno

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