Fallimenti, solo a giugno sono 17
A Bergamo uno dei semestri più neri

Con le diciassette dichiarate a giugno, complessivamente nel primo semestre, le procedure di fallimento aperte dal Tribunale di Bergamo sono arrivate a quota 130, un valore che, con l'eccezione dell'«annus horribilis» rappresentato dal 2005, non si vedeva esattamente da dieci anni, dal 2000. Rispetto al primo semestre dell'anno scorso, quando erano state aperte 117 procedure, i fallimenti bergamaschi hanno segnato nella prima parte del 2010 una crescita dell'11%, mentre sono più che raddoppiati rispetto ai 63 del 2007, l'anno risultato poi alla fine, con 102 procedure, il migliore da decenni, grazie però anche alla normativa allora temporaneamente in vigore che consentiva ai debitori una più ampia possibilità di sottrarsi al fallimento.

Nel 2010 intanto sono già stati dichiarati più fallimenti che nell'intero 2007, come del resto era accaduto anche l'anno scorso. Anche considerando che mediamente, complice la pausa estiva, le richieste di insolvenza sono inferiori nel secondo semestre rispetto al primo, a questo punto la prospettiva è che alla fine questo possa comunque diventare uno dei peggiori anni del decennio sul fronte dei fallimenti, superando i 232 del 2009 e il record di 249 del 2005.

Da valutare positivamente è invece il fatto che siano diminuite le domande di concordato preventivo (in certi casi poi sfociate in dichiarazioni di fallimento per l'insostenibilità della procedura): erano state 21 nel primo semestre del 2009, mentre nella prima parte del 2010 sono scese a 14, ovvero quante in tutto l'intero 2008.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 18 luglio

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